Ammetto di non essere molto d'accordo con la tua interpretazione.
Anche qui punti di vista, naturalmente, ma trovo un po' complicati tutti questi passaggi dalla vecchia Bones alla nuova Bones. Così sembra che Brennan soffra di sdoppiamento di personalità.
Scherzi a parte, io non credo che ci sia una vecchia Brennan o una nuova Brennan. E' semplicemente la Brennan di oggi, che ha imparato molte cose e soprattutto che accetta Booth così com'è. Non concordo infatti con te quando dici che loro non hanno ancora imparato ad accettarsi completamente.
A me sembrano che si accettino eccome, in loro c'è, per me evidentissima, una forma di "indulgenza" l'uno versa l'altra che è tipica delle persone che hann imparato a conoscersi e ad accettare anche ciò che non capiscono dell'altro, perché in fondo anche questi tratti incomprensibili rendono l'altro ciò che è.
Non sono d'accordo nemmeno sul fatto che se Brennan si fosse comportata diversamente, Booth le avrebbe "permesso" di accompagnarlo a parlare con Claire.
Prima di tutto non mi pare che Booth sia ferito dalle sue puntualizzazioni razionali. Non sono fatte in maniera aggressiva o insistente. E non credo che per Bootn ciò che conta sia che Brennan creda ai fantasmi o alla sua esperienza: quello che gli è capitato o che ritiene gli sia capitato, è una cosa che riguarda il suo senso di colpa personale. Ha vinto una battaglia con se stesso e secondo me quello che conta per lui è la consapevolezza di poter dire a Brennan "non è stata colpa mia se il caporale Parker è morto". Ora lo sa ed è lieto di poterlo fare sapere anche a lei.
Penso che per lui questo basti. Il resto è relativo.
E credo che sarebbe andato a parlare con Claire da solo, anche se Brennan gli avesse detto che credeva nei fantasmi. Era una cosa che DOVEVA fare da solo.
Così come da solo dovrà elaborare quello che ha capito durante la sua esperienza con Teddy.
Quel suo gesto, allontanandosi da Brennan per andare da Claire, non mi pare di chiusura, come a dire "non vuoi credermi, quindi non ti porto con me", ma almeno per me rivela proprio quella forma di indulgenza di cui parlavo prima. Come dice Ales, sembrano davvero marito e moglie ormai. E lui sembra il classico marito che pensa "ok, tesoro, d'accordo, finiamo di parlarne dopo", con affetto, perché la conosce.
Idem per il sorriso un po' ironico di lei. Non è ironia che non comprende. E' l'ironia affettuosa di una moglie che pensa "eccolo là, sempre a fare le cose a modo suo... che combinerà stavolta?".
E il fatto che lei lo accetti così com'è è per me insito nel suo sorriso finale. Lo guarda abbracciare Claire, e quando crede che lui la stia salutando, ricambia serena, con uno sguardo che tradisce bene i suoi sentimenti. Anche se non capisce sempre bene le cose che lui dice o fa, lei è orgogliosa di quell'uomo, si vede. Anche del fatto che abbia consegnato il messaggio di un fantasma. Se per lui è importante va bene così.
Alla fine, non credo che il problema di Booth e Brennan sia di accettarsi l'un l'altra, ma di accettare i sentimenti che sentono e soprattutto il rischio e la prova del cambiamento. L'ostacolo non è tra loro, ma dentro di loro.
My opinion, ovvio.