4x25 "The critic in the cabernet"

No Franca figurati non ti ho frainteso era un mio volo pindarico... ho capito perfettamente che non intendevi quello!

In quanto al non postare, figurati, vorrei vedere che non lo facessi, mica dai fastidio! Cercavo solo di tirarti su di morale!

Scusate, violevo solo ringraziarvi perchè io non vedo le puntate con il satellite e quindi con i vostri commenti è come se le riuscissi e vedere anche io! Grazie, ogni settimana mi fate un bellissimo regalo!

PS: scusate... ma come mai non c'è il sondaggio su questa puntata?

Episodio pieno, stracolmo di emozioni!! E tante tante riflessioni sui caratteri dei personaggi.
Cerco di andare per ordine perché questa puntata è davvero una mappa per seguire il percorso del cuore sia di Booth che di Bones.
La scelta della catena di parole come escamotage per far venire fuori la voglia di maternità di Bones mi è piaciuta, non tanto per il “giochino” in sé, quanto per il suo significato simbolico… si tratta di un gioco in cui si risponde senza pensare, mettendo da parte la razionalità e la logica, andando di solo istinto, tanto che le parole si susseguono spesso apparentemente senza avere una connessione. È invece una connessione c’è sempre. E quando l’istinto fa da padrone, Bones fa emergere i suoi veri desideri, e nel corso della puntata è un continuo susseguirsi di lotte fra l’istinto e la razionalità, spossanti e rivelatrici.
La prima volta che lessi lo spoiler che parlava di questa richiesta di Bones a Booth mi sono subito detta che lei avesse ancora più paura di quanto immaginassi, e in questo episodio ho avuto mille conferme di questa cosa. Bones non vuole un bambino qualsiasi. Vuole il bambino di Booth. Per convincerlo gli fa ogni sorta di promessa… gli promette le cose sbagliate, è vero, ma lei fa fatica a leggere i propri desideri, figuriamoci quelli degli altri. I motivi per cui vuole il figlio di Booth li conosciamo e ovviamente non trovano spiegazione scientifica, ma lei ha bisogno di dargliela, ha bisogno di trovare una giustificazione a quello che ha scoperto di volere.
Ne parla e il modo in cui ne parla conferma le mie sensazioni. Dà l’annuncio davanti a tutti, per spersonalizzarlo, per non confrontarsi davvero con nessuno. Parlarne con tutti, in effetti, è come parlarne con nessuno. Lo fa mentre lavora, discutendo della cosa come di una curiosa notizia letta distrattamente sul giornale. Lo fa per insensibilità? No. Io lo sapevo sin dalla prima puntata, ma in questa puntata la sensibilità di Bones me la sono vista davanti agli occhi, lampante più che mai. È fin troppo sensibile.
È ovvio che Angela non le tenga il gioco, davvero bella la scena nell’ufficio di lei. Bones continua strenuamente a razionalizzare. Elenca le ragioni pratiche per le quali sarebbe un’ottima madre. Elenca le ragioni fisiche per cui Booth sarebbe un ottimo padre. Rifiuta l’idea di concepire questo bambino “nella maniera canonica”, perché Booth – solo Booth, eh? – potrebbe pensare che da ciò si possa sviluppare un legame emozionale.
E poi guardi i suoi occhi quando parla degli effimeral and undependable emotional ties, senti la sua voce un po’ rotta mentre usa queste parole e non puoi non avere la conferma che tutto quel che dice siano solo fandonie. Che zittisca Angela continuando a parlare di lavoro, è solo un’ulteriore conferma della sua fragilità e della sua coda di paglia. E Booth, subito dopo, con Cam, fa la stessa cosa, interrompe il discorso, fugge parlando di lavoro. Hanno le stesse reazioni, perché hanno gli stessi sentimenti.
Nella scena in macchina, mi fa tanta tenerezza Booth che prende l’argomento alla lontana e dice che, se lei andrà avanti con questa cosa, e se avesse bisogno di aiuto, e se lui fosse lì, nei pressi, nel giorno libero della tata… dolcissimo come non ce la faccia a dirle esplicitamente: io vorrei esserci. Lei pensa che lui stia suggerendo che lei abbia bisogno di aiuto perché ritiene che non possa essere una buona madre… gli dice I know sometimes you don’t think that I’m empathetic and it can be difficult for me, sometimes, but I would love my child, Booth, I would… molto molto dolce: anch’io, Booth, sono capace davvero di amare e voglio che tu ne sia convinto.
Poi è lui a “tranquillizzare” lei per farle uscire di testa l’idea malsana di usare lo sperma di Fisher, le ripete he’s your kid, he’s totally yours… I’ll do it.. si rinfrancano a vicenda su questa cosa, questo bambino non creerà un legame tra loro… se non fosse che più legati di così, ci vorrebbe davvero la fiamma ossidrica. E a me l’espressione soddisfatta di lei alla fine della scena mi ha fatto ridere, sembra che pensi: ah, lo spauracchio di Fisher ha fatto il suo dovere!
Il modo in cui poi Bones si occupa dei bambini, davvero, non può far pensare a una donna che pensa al concepimento come a un semplice incontro di materiale biologico. È davvero dolcissima.
Ecco l’altalenarsi di logica ed istinto di cui parlavo. Ed ecco una nuova scena in cui, in macchina, lei chiede a Booth se voglia una legal protection e gli spiega che ha preso un appuntamento per lui alla banca del seme, spiegandogli tutti gli aspetti medici della cosa. Ma c’è da stupirsi? È chiaro da sempre che Bones, più si sente emotivamente coinvolta da qualcosa, più tenta di costringerla nella scatola della razionalità. Più fa così, più io capisco ciò che davvero sente.
Quando lei diventa anche troppo dettagliata nella descrizione di ciò che aspetta Booth, lui la interrompe bruscamente, dopo avere avuto diverse espressioni di limitata sopportazione. Bellissimo il sorriso che le fa subito dopo, quando le dice: vuoi davvero avere un bambino! Certo, anche qui lei riparte con la spiegazione antropologica, ma poi si dichiara disposta a cantare per il bambino e fare delle funny faces!
La scena alla banca del seme è davvero l’ennesima prova di quanto Booth sia disposto a fare qualsiasi cosa per Bones. Lo si capisce, certo dal fatto che si sottoponga a quell’imbarazzo, ma soprattutto la sua frase: I want her to have a baby because it’s what she wants!
La scena immediatamente successiva, all’FBI, ci mostra per un attimo il vero stato d’animo di Booth, confuso e stremato, e poi appena Sweets, la sua solita tendenza a nascondere i suoi problemi e fare il leggero e lo sbruffone… tra l’altro sottolineando che per lui non ci sono problemi, è il bambino di Bones, è la sua vita che verrà rivoluzionata, non certo quella di lui!
Molto bello come nel corso della scena passa da questo primo atteggiamento alla rabbia e poi alla preoccupazione per tutto ciò che di strano e inspiegabile gli sta succedendo.
Bella anche la scena col secondo bambino, il ritorno della danza delle falangi e, soprattutto, Booth che chiede a Bones se il bambino gli somiglierà, almeno nel primo anno di vita.
La scena con loro e due e Sweets è fantastica. Lei dice che si potrebbe procedere alla fecondazione entro un mese e dice a Sweets che non ne ha parlato con Booth perché gli ha promesso che non sarebbe stato coinvolto. Lui, dopo il suo primo “Really?”, conferma con nonchalance questa cosa… sì hanno fatto un accordo. Loro sono gente evoluta… e continuano a parlare del tutto con estrema naturalezza, mentre Sweets praticamente ha una crisi.
Resa infondata dallo stesso Sweets la giustificazione addotta con Angela, quella dell’aver scelto Booth per le sue caratteristiche fisiche – caratteristiche che, spiega Sweets, possono essere garantite dalla banca del seme – lei elenca le qualità caratteriali di Booth… non gli sta dicendo delle cose carine, ovvio, enuncia semplici dati di fatto. Il povero Sweets, è comprensibile, davanti a tutta quell’apparente scioltezza, comincia davvero ad irritarsi, smette di usare giri di parole, fino a portare Booth ad abbandonare per un secondo la sua tranquilla maschera e ad avvertirlo che sta esagerando, che sta superando la linea. Bones concorda… ma và? E allora Sweets si trova costretto a mettere in discussione la loro partnership, per mettere in discussione loro, ovviamente. Vedremo cosa ne uscirà.
Molto bella la scena con Angela, le dice che si nega la possibilità di avere una vera famiglia perché ha paura, le dice che lei sostiene di voler fare tutto da sola perché i sentimenti sono effimeri, ma questa è la vita, le spiega, lei più di tutti dovrebbe saperlo: ci sei, e il secondo dopo potresti non esserci più, se continuerai a vivere tentando di proteggerti, niente ti toccherà più. Bellissime parole. Lei non risponde, cita solo le parole di Sweets. Quelle che le fanno comodo.
E poi la scena nella sala interrogatori, l’ennesima allucinazione che fa ascoltare a Booth la sua “coscienza” che gli parla, e lui risponde This is my kid (finalmente lo chiama così, in tutto l’episodio non l’ha mai fatto), if I can’t be envolved I don’t want to have the baby! E come lo dice, con le lacrime agli occhi, rosso in volto, davvero sconvolto, ormai davvero saltata la diga. Sconvolto lui, e sconvolta anche lei, quando comincia a rendersi conto della situazione. Usciti nel corridoio, lui gli dice I can’t do it, listen, I have to be involved, if I’m the father I have to be a father. Lei cambia discorso, credo che sia un po’ perché ha paura, e un po’ perché è davvero preoccupata.
Bellissima la scena in cui, dopo avere detto agli altri cos’ha Booth, Angela la abbraccia. Lei istintivamente accetta l’abbraccio, ne ha bisogno ma poi, razionalmente (ecco, sempre questa lotta tra istinto e razionalità), si allontana e dice This isn't about me: perché mi abbracci? È Booth che sta male, io non sto morendo dentro dalla paura di poterlo perdere. Nella paura di perdere chi ama lei è portata a rifiutare il sentimento.
Lui intanto la cerca con lo sguardo e quando la vede ha il sorriso più dolce del mondo che, insieme a quello triste di lei, si vela di preoccupazione.
Booth, è sempre Booth, anche in questa circostanza cerca per un attimo di alleggerire la situazione.
Meraviglioso il modo incerto e timido con cui le chiede di stare con lui in sala operatoria. Lei tentenna, non sa se ce la può fare, ma anche lei per lui farebbe di tutto. Trova il coraggio di affrontare quella situazione guardandolo negli occhi.
Lei gli ripete, e ripete a se stessa, che tutto andrà bene ma lui, pensando all’eventualità di non farcela, le dice di avere comunque il bambino e che sarà un’ottima madre. Ho trovato tutto questo bellissimo. Una scena straordinariamente emozionante, per le parole, ancora di più per gli sguardi, per il conforto e la speranza trasmessi da quella stretta di mano.
Voto: 10

Gli ultimi cinque minuti di questa puntata mi hanno letteralmente tolto il respiro.

Citando un commento che ho letto...


CITAZIONEI have seen a lot of shows where the sexual tension was amazing , but this is getting ridiculous... The amount of love for her coming off of that man in every episode is breathtaking.