BST Round 5: 1x15

Due corpi sotto esame

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  1. omelette73
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    Autore: Sweet_Violet
    Titolo: I'll be there.
    Pairing: B&B.
    Rating: PG-13.
    Summary: Intanto lui avrebbe continuato a proteggerla da chi voleva farle del male, sarebbe stato la sua ombra. Perchè lui è fatto così: ci sarebbe stato sempre per lei.
    Disclaimer: Bones non mi appartiene.


    I’ll be there.
    Ci sarò.

    Così aveva scritto Temperance Brennan al suo nuovo spasimante on line. Avevano deciso di incontrarsi a cena, dopo due settimane di conversazioni in chat. Era nervosa per quel nuovo incontro. L’aveva indirizzata Angela su quel sito di appuntamenti: all’inizio era stata un po’ scettica, ma poi aveva incontrato virtualmente David, un uomo simpatico, dolce e anche carino, almeno da quello che poteva vedere dalla foto che le aveva inviato.

    Sì, quell’appuntamento era una buona idea. Finalmente riuscì a convincere se stessa, un po’ meno invece gli altri. L’unica persona entusiasta per lei era Angela, mentre il resto del laboratorio aveva dei pregiudizi sugli incontri tra persone conosciute on line. Questo perché a volte non finivano bene: potevi uscire con un maniaco ed accorgertene troppo tardi. Ma lei aveva fatto le sue ricerche: era sicura di non uscire con un pazzo maniaco assassino.

    Dovette ricredersi quando cercarono di ucciderla proprio mentre andava a cena. Passato lo shock iniziale, cancellò David dalla lista dei sospetti, dato che al momento della sparatoria era ancora imbottigliato nel traffico. Il difficile fu convincere Booth del contrario.

    Era preoccupato per lei, si sentiva terribilmente in colpa per quello che le era accaduto, anche se non ne aveva alcun motivo. L’idea che quel pallone gonfiato l’avesse contattata su Internet per ucciderla al primo appuntamento lo faceva impazzire. Ovviamente sapeva che la storia non aveva senso: perché una persona per ucciderla avrebbe dovuto pianificare un appuntamento con lei, quando invece poteva farlo in qualsiasi momento?

    No, non era stato lui.

    Ma non gli andava giù che la sua Bones conoscesse altri uomini in quel modo così impersonale. Avrebbe dovuto portarla fuori più spesso, così poteva fare normalissimi incontri con persone dell’altro sesso.

    No, aspetta: portarla fuori a conoscere altri uomini? Ma era impazzito?

    Decise che avrebbe lasciato l’incarico ad Angela. Per lui questo era decisamente troppo. Gli dava fastidio che uscisse con altri uomini in generale, non solo con quelli virtuali. Ai suoi occhi Temperance era una donna brillante, unica e bellissima, una persona del genere era sprecata con uomini comuni ed insignificanti. E per Seeley Booth nessun uomo era al pari della bella antropologa.

    Decise che questi non erano affari suoi: che uscisse con chi voleva, anche con un pazzo squilibrato! Intanto lui avrebbe continuato a proteggerla da chi voleva farle del male, sarebbe stato la sua ombra. Perché lui era fatto così: ci sarebbe stato sempre per lei.

    I buoni propositi di Booth saltarono letteralmente in aria insieme al frigorifero di Bones. Ora non poteva più proteggerla e dovette cedere la sua custodia all’agente Jamie Kenton. Si fidava di lui, credeva di averla lasciata in buone mani. Ma presto si accorse di aver fatto un terribile errore.

    Si era sentita in colpa per l’esplosione, doveva esserci lei al posto di Booth, in fondo quello era il suo frigorifero e la bomba era destinata a lei. Così decise di non farlo preoccupare troppo e gli promise che non si sarebbe mai allontanata da Kenton e non avrebbe fatto gesti sconsiderati. Voleva fidarsi di lui. L’aveva promesso a Booth. Ma quando si ritrovò la pistola dell’agente puntata contro di lei, capì che era finita dritta nella tela del ragno.

    Doveva fare presto. Non poteva lasciare che quel bastardo la uccidesse. Al solo pensiero su come l’avrebbe uccisa, si sentiva mancare il respiro. No, doveva farcela, non poteva finire tutto così.

    Quindi doveva morire. Sembrava non avesse scelta. Booth era in ospedale, perciò non l’avrebbe visto spuntare da dietro una colonna con la pistola puntata verso Kenton. Nessuno l’avrebbe salvata. Lui le avrebbe sparato in fronte, poi cavato gli occhi con una chiave ed infine data in pasto a dei cani randagi, tutto questo perché era brava nel suo lavoro e stava arrivando alla verità. Di lei alla fine sarebbero rimaste solo le ossa. Ironico vero?

    Eccolo che si avvicina, la pistola puntata alla mia testa. Un colpo e sarà tutto finito. Smetterò di esistere.

    Il colpo partì, ma lei era ancora viva e ad accasciarsi fu Kenton. Alzò lo sguardo e lo vide, malmesso e sofferente. Non credeva ai suoi occhi: Booth era lì e l’aveva salvata. L’abbracciò convulsamente, anche se sapeva che gli stava causando dolore.

    Lui si era promesso che ci sarebbe sempre stato.

    Aveva mantenuto la sua promessa.

    In ospedale, Booth era tornato nel suo letto, mentre Temperance era vestita elegante ed era venuta a salutarlo: finalmente usciva a cena con David.

    Lui non voleva che se ne andasse, ma non poteva certamente impedirglielo. Quella sera era troppo bella per quell’uomo; anche con quel grosso cerotto che spiccava sulla fronte, era sempre stupenda. Un senso di vuoto lo invase quando lei lasciò la stanza. Sperava di distrarsi guardando la TV. Mentre faceva zapping tra i vari canali, trovò un vecchio film in bianco e nero, The Grapes of Wrath: una coppia si giurava amore eterno. La scena lo stava intristendo sempre più. Stava per cambiare canale quando la vide in piedi nella sua stanza. Temperance gli disse che aveva annullato la cena perché aveva ancora mal di testa, ma lui sapeva che lo aveva fatto per non lasciarlo solo. O forse apprezzava di più la sua compagnia che quella dell’uomo cibernetico.

    Lo sperava tanto.

    Si sedette accanto a lui ed insieme guardarono il resto del film.

    “I’ll be there” diceva il personaggio maschile del film.

    Ci sarò sempre per te

    Una promessa che aleggiava nell’aria. La loro promessa non detta, ma intessuta dal tempo, dalla voglia di stare insieme, dal continuo cercarsi. Temperance Brennan ancora non credeva nell’amore, ma credeva in un uomo, Seeley Booth. L’unico che era riuscito a penetrare quella corazza dura in cui si era rifugiata per proteggersi da dolore. L’unico che aveva intravisto chi era realmente e che era riuscito a metterle una mano sul cuore.

    I’ll be there.

    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:26
     
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12 replies since 13/7/2009, 08:08   692 views
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