BST Round 5: 1x15

Due corpi sotto esame

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  1. omelette73
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    Autore: FrancyBB
    Titolo: Magia
    Pairings: B&B
    Rating: per tutti
    Disclaimer: Bones non mi appartiene
    Summary: “Te l’ho già detto, non c’è niente di più magico dell’incontro di sguardi tra due persone”.


    Era successo veramente di tutto in quella giornata.

    Ci sono giorni piatti in cui non accade nulla, giorni normali, semplici, quasi inutili, noiosi.
    Ma dopo aver passato una giornata come quella, una giornata che non sai se potrà mai concludersi come tu vorresti, ecco, in questi casi rimpiangi quei giorni piatti e noiosi.

    Erano in una stanza d’ospedale, Seeley Booth e Temperance Brennan, l’uno sdraiato su un letto freddo e impersonale, l’altra seduta su una sedia vicino al suo collega.

    Entrambi in silenzio si ritrovarono a pensare e a fare mentalmente il punto di quello che era accaduto nella giornata appena trascorsa.

    Loro due insieme a casa di Bones che ballavano e scherzavano sulle note di Hot Blooded, l’esplosione che aveva coinvolto Booth, la paura che aveva provato Brennan nel vederlo saltare in aria e poi svenuto per terra. Poi c’era stato il rapimento di Brennan avvenuto per mano di Kenton.

    Bones poteva ricordare chiaramente la paura provata in quel momento, aveva lottato con tutte le sue forze, aveva tentato in ogni modo di ribellarsi, ma lui aveva avuto il sopravvento.
    Si era già rassegnata, era già convinta che sarebbe accaduto il peggio, ma lui era arrivato a salvarla.

    Era arrivato per salvare lei, e in quel momento l’unica cosa che desiderava fare era abbracciarlo, stringerlo come se quello fosse l’unico modo possibile per convincersi che era tutto finito e che da quel momento in poi sarebbe stata al sicuro.

    Egoisticamente non le importava se stringendolo poteva fargli male. In quel momento voleva solo sicurezza, e il suo compagno era la persona giusta per poter soddisfare il suo bisogno. Solo lui. Un altro non sarebbe riuscito a darle quella sicurezza.

    Ed ora erano lì, in silenzio.

    “Io ti ho abbandonata Bones e mi dispiace”

    Come? Cosa diamine stava dicendo? Abbandonata? Le aveva salvato la vita!

    “Mi hai salvato la vita”
    “Si ma non ti dovevo abbandonare così… ”
    “Che coppia…”

    In quel momento il telefono di Bones squillò.
    Era David, il tizio che lei aveva conosciuto su internet e che Booth non aveva mai digerito.
    Dovevano vedersi quella sera.
    Lui rimase per un attimo deluso ma poi pensò che se quello era ciò che Bones voleva, doveva soltanto essere felice per lei.

    Già, però qualcuno doveva spiegargli come fare ad essere felice se la sua partner usciva con un altro uomo. Dovevano spiegargli come essere felice, quando invece l’unica cosa che desiderava in quel momento era trovarsi al posto del tizio di internet.

    La vide alzarsi e chiedergli se avesse bisogno di qualcosa.
    Si, ho bisogno che tu ti distenda vicino a me e che mi abbracci in modo da passare così l’intera serata, ho bisogno di sentire il tuo respiro che mi solletica il collo, e le tue labbra morbide sulle mie...
    Tuttavia ciò che venne formulato dalla bocca di Booth fu molto diverso da quello che aveva pensato.
    Le disse infatti che stava bene e che avrebbe guardato un po’ di tv.

    Lei se ne andò, e lui rimase solo nella stanza...stava facendo zapping tra i canali, non guardando veramente quello che la tv trasmetteva, stava ancora pensando a lei. Si fermò su un canale che mandava un vecchio film.
    Qualcosa era cambiato, decisamente cambiato, nel modo in cui lui vedeva la sua partner. Il loro legame si stava facendo via via sempre più forte e lui si era accorto che i sentimenti che provava per lei si stavano rafforzando di pari passo con il loro legame.

    La vide tornare indietro dicendo che aveva ancora mal di testa. Entrambi sapevano che era soltanto una scusa ma in quel momento non sembrava importare.

    Bones si sedette di nuovo sulla sedia che aveva occupato fino a qualche istante prima.
    Fu Booth il primo a parlare.

    “Allora.. David sarà rimasto deluso.”
    “Booth non fare finta di dispiacerti per David, non ti è piaciuto fin dal primo istante. Perché poi?...”
    “No Bones, non e che non mi piaccia” in quel momento si rese conto di aver detto una grossa bugia, ma non gliene importava poi molto...”è che incontrare qualcuno su internet non è il modo in cui penso dovrebbe nascere una relazione romantica.”
    “Bè, come ti ho già detto è un modo molto pratico per poter esaminare un potenziale partner... ”
    “andiamo Bones, non c’è gusto a saltare tutta la parte dell’incontro ”
    “per me è più facile così, io non sono molto brava a capire le persone e a cogliere il significato del loro comportamento.”
    “Ti sbagli Bones, queste sono cose che vengono da sole. Te l’ho già detto, non c’è niente di più magico dell’incontro di sguardi tra due persone, del momento in cui i tuoi occhi si allacciano a quelli di lui, del momento in cui senti che tutto attorno a te si è fermato tranne voi due, di quando ti rendi conto di essere sola con lui nonostante attorno a voi ci siano centinaia di persone. Ecco, da quel momento non ti preoccupi più di niente, pensi solo a lui, a voi, a come avvicinarti senza perdere il contatto tra i vostri sguardi, a come mantenere la magia che si è creata tutta attorno. E’ così che dovrebbe andare Bones...”

    Era senza parole, letteralmente senza parole. Non sapeva come Booth riuscisse ad essere come era, gli occhi di lui non si erano spostati per un istante dai suoi, erano fissi, penetranti, sapeva che erano riusciti a leggerle dentro, a percepire le emozioni che le parole appena dette avevano suscitato in lei.
    Il cuore le batteva forte, faticava quasi a respirare.
    Stava per dire la sua, stava per sostenere che la magia non esisteva, ma poi valutò il suo stato d’animo in quel momento, e capì che se delle semplici parole erano riuscite a provocarle certe emozioni, bè, la magia forse poteva anche esistere.
    Non disse niente, sorrise soltanto abbassando lo sguardo.
    Un leggero sorriso si dipinse anche sul volto di Booth, c’era riuscito, aveva colpito nel segno e poteva chiaramente vederlo nella reazione di lei. Ne fu felice.
    Allungò una mano per poterle sollevare il mento e guardarla negli occhi

    “Lo so Bones che ci credi anche tu, certo, forse non te ne rendi completamente conto, ma io lo so che dentro di te c’è la voglia di credere alla magia. Perché...se non ci credessi, saresti già partita con una delle tue fastidiose tirate antropologiche ” sorrise apertamente, mentre lei rimase in silenzio con gli occhi fissi in quelli di lui.

    Booth ritrasse la mano non prima di averle sfiorato leggermente una guancia. Bones trattenne il respiro e si decise a fare quello che da un po’ di tempo desiderava fare. Si alzò leggermente dalla sua sedia chinandosi verso Booth, si fermò a guardarlo, i suoi occhi erano bellissimi scuri e caldi, la stavano scrutando, stavano cercando di memorizzare ogni singolo particolare del suo volto lo poteva sentire. Ad un tratto sentì la mano di lui posarsi delicatamente sulla sua nuca e avvicinare lentamente le labbra sulle sue in modo da unirle in un legame indissolubile.
    Il “bip” dell’elettrocardiogramma di Booth si fece sempre più rapido ed entrambi sorrisero ancora uniti in quel dolce bacio.

    Bones si allontanò un po’ con ancora il sorriso sulle labbra e una dolce sensazione nel profondo del cuore.
    Il battito di Booth pian piano divenne più regolare, allungò una mano per poterle scostare una ciocca di capelli dal viso di lei

    “Allora Bones, che mi dici? Esiste la magia?”
    La fece ridere, caspita quanto gli piaceva quando rideva, doveva farla ridere più spesso.
    “Forse Booth. Forse esiste.”

    Cosa sarebbe successo d’ora in poi? Nessuno dei due lo sapeva, ma finchè c’era la magia potevano essere sereni.

    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:24
     
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  2. Cris.Tag
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    Autore: Chemistry
    Titolo: I passi per l’incantesimo
    Pairing: B&B.
    Rating: per tutti
    Summary: E se quel frigorifero non fosse esploso...?.
    Disclaimer: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX.

    I PASSI PER L’INCANTESIMO

    Le note della musica riempivano l’appartamento.
    Stavano ballando e di colpo sembrava che tutta la tensione di quelle ore stesse lasciando il posto al puro, semplice divertimento.
    Il telefono squillò interrompendo quell’attimo di rilascio delle inibizioni. Temperance andò a rispondere. Era David, il suo ‘appuntamento’.
    Dopo qualche frase di circostanza interruppe la telefonata tornando nell’atmosfera elettrica del suo salotto.
    Booth durante la conversazione telefonica aveva continuato a ballare e le aveva fatto addirittura il solletico ma, non appena la vide appendere la cornetta si fermò, guardandola imbarazzato.

    Le domandò se aveva qualcosa da bere e dopo qualche scambio di parole impacciate si diresse in cucina, sperando di trovare qualcosa per lenire la secchezza che improvvisamente si era ritrovato in bocca.
    Aprì l’anta del frigorifero e quando vide le birre decise di puntare a quelle. Ne prese una anche per lei, era certo l’avrebbe gradita nonostante gli avesse detto di no.

    La raggiunse e le porse una bottiglia. Lei lo guardò confusa e dopo una leggera esitazione prese la birra che lui le stava offrendo.

    “Non mi vorrai far bere da solo, Bones?”, le chiese sorridendo.

    Lei ricambiò quel sorriso e, dopo aver fatto tintinnare i colli delle due bottiglie tra loro, bevvero un sorso.
    Il silenzio tornò a regnare nella stanza e si diedero uno sguardo.

    L’incrocio di sguardi tra due sconosciuti in mezzo alla folla.

    Poteva davvero trattarsi di quello tra loro.
    In quell’istante erano fuori dagli schemi, erano oltre la linea, si trovavano in una situazione totalmente nuova ed estranea a quelle alle quali erano abituati.

    Non c’erano macchinari da laboratorio, stanze per gli interrogatori, resti di corpi martoriati, non c’erano sospettati o assassini.
    C’era un appartamento, c’era una donna, c’era un uomo, della musica e una notte da trascorrere insieme.
    Le aveva promesso che non l’avrebbe lasciata sola un momento e Temperance si rese conto che pareva davvero deciso a farlo quando le disse che avrebbe passato la notte da lei. Non si oppose, sapeva che sarebbe stato inutile e, inoltre, quella sensazione di protezione un po’ le piaceva. Ma non l’avrebbe mai ammesso. Nemmeno con se stessa.

    La serata proseguì serenamente, ascoltando la musica più disparata, chiacchierando, ridendo e bevendo. Ma nell’aria potevano sentire aumentare, col passare delle ore, lo strepitare delle scintille che si formavano quando si guardavano.

    Le occhiate furtive.

    Alla fine erano diventate quasi insistenti ed esplicite. Quella cosa in un certo senso li turbò ma non ci diedero peso, evitarono di dargliene.

    Stavano bevendo la loro terza birra e ormai l’alcool aveva iniziato a rendere il suo effetto inebriante. Non erano ubriachi. Semplicemente, ridevano con più facilità e si soffermavano a guardarsi con meno paure. Sicuramente era servito a renderli meno inibiti.

    Lui era seduto ad un angolo del divano e lei, accovacciata sul lato opposto, lo osservava. Dopo un attimo Temperance allungò le gambe, che fino ad un attimo prima erano piegate, nello spazio vuoto tra loro.

    Booth la osservò mentre, rilassata, piegava la testa all’indietro ed emetteva un profondo sospiro.

    “Hai sonno?”, domandò lui. Mentre attendeva la risposta si ritrovò a pensare che lui non ne aveva affatto. Che la visione della sua partner in quella veste così... quotidiana, lo aveva completamente risvegliato da una specie di torpore.

    “Sì, beh... si è fatta una certa ora in effetti.”, rispose lei dando uno sguardo all’orologio.
    Era quasi mezzanotte e si sorprese della velocità in cui il tempo era trascorso. Si alzò dal divano e barcollò leggermente. Booth lo notò e fece uno scatto afferrandole un braccio.

    “Hey, Bones.”, rise. “Qualcuno ha bevuto troppo?”

    “Reggo perfettamente tre birre, Booth. Mi sono solo alzata troppo in fretta.”, replicò lei sorridendo e sapendo che probabilmente il merito era anche dell’alcool.

    Lei prese tre bottiglie dal tavolino e Booth fece lo stesso, prima di dirigersi in cucina.

    “Ora vado a prenderti un cuscino e le coperte.”, disse lei mentre lui le passava le bottiglie vuote che lei sistemava nel contenitore del vetro.

    “Grazie, Bones.” I gesti continuarono automatici, finché non arrivarono all’ultima bottiglia che scivolò dalla mano di lui frantumandosi a terra.

    Si bloccarono sui loro posti per un momento.

    “Mi dispiace, Bones. Io...”, fece per dire lui, ma si interruppe non appena si rese conto che lei stava ridendo fragorosamente.

    “Credo sia tu quello che ha bevuto troppo.”, gli disse Temperance.

    Rise anche lui e alla fine, abbassando gli occhi sui vetri si accorse che era a piedi nudi.

    “Bones, attenta! Non muoverti, altrimenti ti tagl...”
    Non fece in tempo a terminare la frase che la sentì emettere un lamento. Lui indossava ancora le scarpe e con attenzione la raggiunse.

    “Booth? Che vuoi fare?”, domandò confusa.

    Non le diede altro tempo per pensare e, chinandosi, le mise un braccio dietro alle ginocchia e uno intorno alle spalle sollevandola come fosse una piuma.
    Lei istintivamente si aggrappò a lui, circondandogli il collo con un braccio. Sentiva i muscoli della spalla sotto la sua mano e ne rimase colpita. Lui, mentre la riportava in salotto, la guardava intensamente.

    “Ti sei fatta male, Bones?”, la fece sedere e prese il piede tra le mani per controllarlo.

    “No, Booth. Va tutto bene.”

    “Non è vero, c’è un taglietto! Devi disinfettarlo. Dove tieni i medicinali?”

    “Sono nel bagno al piano di sopra.”

    Lui di colpo la sollevò di nuovo e lei rise. “Booth, che fai?”
    “Ti porto in camera, ti disinfetterò così sarai pronta per metterti a dormire. Ripulirò io in cucina.”

    “Booth, posso fare da sola. Non c’è bisogno, davvero.”

    Ma lui ignorò totalmente quelle parole. La guardò soltanto. E lei percepì ancora una scintilla.



    Era ai piedi del suo letto, aveva appena terminato di disinfettarla e le mani le accarezzavano il piede, mentre soffiava il suo alito sulla ferita. Quel respiro le donava un fresco sollievo dove il sangue stava pulsando energico. Ma allo stesso tempo quel gesto la stava facendo impazzire. Il sangue pareva non avere intenzione di smettere di pulsare così forte ma, anzi, prepotentemente scorreva sempre più veloce.
    Lo sguardo che si erano scambiati durante quel semplice procedimento non aveva nulla di semplice.

    Lei aveva sentito un fremito per ogni carezza donata da quelle mani.
    Lui aveva visto nei suoi occhi una luce nuova che lo fece perdere.

    Poi lei allungò una mano su quella di lui.
    Lui sollevò la testa e inchiodò gli occhi in quelli di lei.

    “Booth...”, disse lei.
    “Bones...”, rispose lui.

    e

    La vecchia magia che si trasforma in incantesimo li travolse.

    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:24
     
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  3. omelette73
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    Autore : Cris.Tag
    Titolo : Il dono
    Pairings : Brennan & Booth
    Summary: a qualche giorno dal suo ricovero in ospedale, Brennan prosegue nelle sue visite a Booth
    Disclaimer: i personaggi citati appartengono alla Fox


    Il dono

    Stava giocando con il telecomando, cambiando velocemente canale. Sembrava volesse battere qualche record quando si accorse di una presenza alla sua destra. Sorrise prima ancora di voltarsi per vedere chi fosse. “Bones! Che ci fai qui?”
    La donna era ferma sulla soglia della camera d’ospedale, indecisa se entrare o meno. Si morse il labbro inferiore e si strinse nelle spalle. “Pensavo di passare per un saluto … come ti senti oggi?”
    “Stanco di mangiare budini. Avrei bisogno di una bella bistecca.” Le fece cenno di entrare con la testa. Era immobilizzato a letto da qualche giorno e già non ne poteva più. Non ci era abituato.
    Brennan entrò, fra le mani reggeva una borsa di stoffa a fiori colorati. Si accomodò accanto a lui, su quella sedia che l’aveva già accolta nei giorni precedenti.
    Il cerotto sulla fronte ormai era solo un ricordo.
    “Non esci con David questa sera?”
    “Aveva una riunione.”
    Non seppe dire perché, ma la cosa lo fece sentire meglio. Non era ancora riuscito a capire cosa ci trovasse in lui di così interessante. Di che diavolo parlavano quei due? Per la miseria, si erano conosciuti in una chat! Non c’era nessuna magia in questo.
    “Non fare quella faccia, Booth.”
    “Che faccia?”
    “La faccia di uno che pensa di avere ragione. Ha solo una riunione di lavoro, non si è inventato nessuna scusa.”
    “Ti giuro che non stavo pensando a niente del genere.” Cercò di alzare entrambe le braccia in segno di arresa, ma era ancora piuttosto difficile.
    “A cosa stavi pensando allora?”
    Fosse per me annullerei qualsiasi tipo di impegno per uscire con una come te.
    Cercò un diversivo.
    “Sono curioso di sapere cosa contiene quella borsa, tutto qui. Sembra piuttosto pesante.”
    “Ho pensato che magari questa sera avrei potuto cenare con te per farti compagnia.”
    “Molto gentile, Bones.”
    “Sul serio, Booth. Ci sarei dovuta essere io al tuo posto.”
    “Ne abbiamo già parlato … io sono l’agente che ti doveva proteggere. E’ stato meglio così.”
    “Booth …”
    “Cosa mi hai portato di buono?” interruppe subito ogni suo tentativo di controbattere. Si era già sentito abbastanza in colpa per averla affidata a Kenton senza accorgersi in tempo che era corrotto. In più c’era stata la storia di Hollings, non sopportava l’idea di essere stato fregato. Avrebbe preferito vederlo marcire in galera piuttosto che sepolto sotto terra.
    “Sono passata da Sid e gli ho chiesto di preparare qualcosa.”
    Estrasse dal sacchetto due contenitori termici e li adagiò sul tavolino che fronteggiava Booth, pieno di vasetti di budino vuoti.
    Gli piaceva vederla premurosa nei suoi confronti. Non che se lo aspettasse, in fin dei conti erano solo colleghi e lui aveva solo fatto il suo dovere. Ma aveva uno sguardo dolce quella sera e ne aveva bisogno per curare meglio le sue ferite.
    La vide preoccuparsi di fare spazio, buttare i contenitori vuoti e aprirgli il vassoio che portava il suo nome scritto sopra. La scrittura di Sid, pensò.
    E quando lo aprì fu avvolto dal sapore agrodolce del pollo. Proprio quello di cui aveva bisogno. E già tagliato in piccoli pezzi! Così si sarebbe risparmiato la scenetta divertente di lei che gli tagliava la carne per permettergli di mangiarlo. Improvvisamente si sentì un bambino desideroso di attenzioni. L’avrebbe imboccato?
    Brennan era inconsapevole dei pensieri di Booth, era semplicemente concentrata nel suo compito. Desiderava veramente farlo stare meglio.
    Si girò di colpo e lo sorprese a guardarla. “Che c’è, Booth? Hai bisogno di qualcosa?”
    I suoi occhi scuri sembravano volessero parlare, ma non era in grado di decifrarli.
    “Va tutto bene, Bones, grazie. Potresti … avvicinarmi il vassoio? Non vedo l’ora di mangiare.” Sorrise, nel suo modo particolare e unico di farlo, pensò lei. Non aveva mai conosciuto nessuno che sapesse farlo così, soprattutto da un letto d’ospedale dopo essere saltato per aria.
    Si accomodò sulla sedia e aprì anche il suo contenitore. Come sempre Sid era in grado di soddisfare ogni suo tipo di esigenza, gli spaghetti di soia con verdure al vapore erano ciò che desiderava in quel momento ed era sicura che anche Booth avesse ottenuto il meglio.
    Alzò per un attimo lo sguardo verso il suo collega. Aveva ancora delle difficoltà nel muovere gli arti superiori, ma era migliorato da quando era stato ricoverato. Poi certo, l’uscita imprevista per venire a salvarla aveva complicato la sua situazione clinica, ma avrebbe vigilato personalmente sulla sua guarigione.

    Vide che Booth si stava gustando il pollo, come se veramente fosse l’unica cosa di cui avesse bisogno in quel momento … e anche di un tovagliolo, a dire la verità. Sembrava soddisfatto e decise di non disturbarlo.
    Restarono in silenzio mentre consumavano la loro cena.
    La televisione trasmetteva un programma sportivo, ma non vi prestarono attenzione.
    Nel corridoio le infermiere continuavano il loro lavoro, i visitatori stavano ormai lasciando la struttura, ma sapevano che quelli dell’agente godevano di un trattamento speciale, soprattutto quella donna che passava ogni giorno e chiedeva il miglior tipo di cure per il collega ricoverato.
    Inutile discutere con lei.

    Mangiare quel pollo gli era servito a risollevargli il morale, ma ora era decisamente stanco, sentiva il bisogno di abbandonare le braccia lungo il corpo per far riposare la sua muscolatura. Gli avrebbero sicuramente proposto un antidolorifico per sopportare il dolore, ma preferiva farne a meno. Aveva passato momenti peggiori e sapeva di essere in grado di sopportarlo. Non amava prendere farmaci inutilmente.
    Appoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi per un istante solo, in attesa che Bones finisse i suoi spaghetti.
    “Devi riposare, Booth?”
    “No, Bones, non ti preoccupare. Volevo solo chiudere gli occhi per un istante. Finisci pure con calma, non c’è fretta. Non mi disturbi.”
    Lo ringraziò con gli occhi, nel solo modo che lei sapeva fare.
    Con quei magnifici occhi che cambiavano colore a seconda della luce.

    Finì i suoi spaghetti e si accinse a riporre i contenitori termici nella borsa per riportarli a Sid.
    Booth aveva ancora gli occhi chiusi e sembrava essersi addormentato.
    Cercò di non fare rumore guardandolo. Sembrava così sereno mentre dormiva.
    Poi si accorse di una piccola macchia di salsa agrodolce sul mento, ispido per la barba. Avrebbe dovuto asciugarla. Prese un tovagliolo e con delicatezza si mosse verso di lui.
    Era vicina al suo volto, poteva sentire il suo respiro pesante e l’odore della sua pelle.
    Non era imbarazzata per il suo petto nudo, aveva visto le sue radiografie e sapeva quello che c’era sotto la sua pelle. Eppure …
    Appoggiò delicatamente il tovagliolo sul suo mento, chinandosi verso di lui e Booth aprì gli occhi d’istinto.
    “Scusami, non volevo svegliarti … hai una macchia di salsa agrodolce sul mento …” e in quel momento scoprì di sentirsi decisamente a disagio, con i suoi occhi marroni che la scrutavano da vicino. Deglutì.
    Lo vide fare la stessa cosa.
    “Ho fatto … ora vado, ti lascio riposare. Ci vediamo domani.” Raccolse le sue cose in fretta e rimise tutto nella borsa a fiori. Tenne gli occhi bassi per evitare di nuovo il suo sguardo. Decisamente non era da lei un comportamento del genere, ma lui era così bravo con le persone che sapeva capire gli stati d’animo di chi si trovava di fronte.
    La voce dell’uomo la fermò di colpo mentre era ormai vicina alla porta.
    “Grazie Bones.”
    “Di cosa Booth? Sono io che dovrei ringraziare te.” Si girò lentamente, rossa in viso.
    “Grazie per essere passata questa sera e per avermi portato la cena.”
    “Non ti meriti di rimanere in questo letto d’ospedale, Booth. Soprattutto per causa mia. So badare a me stessa.”
    “D’accordo, Bones, la prossima volta che qualcuno ti minaccerà mi farò da parte, sei contenta?”
    Si chiese perché stesse sorridendo in quel momento. Non colse l’ironia della frase pronunciata dall’uomo che stava in quel letto d’ospedale. Agì e basta.
    Tornò da lui con un coraggio che non seppe dire di preciso da dove venisse, si chinò verso di lui e lo baciò in fronte, sussurrandogli per l’ennesima volta il suo ringraziamento, poi fuggì da quella camera in cerca di aria fresca.

    Quella sera ricevette un dono inaspettato.
    Non pensò alla cena, non pensò a Bones né al suo timido bacio.
    Pensò solo che forse, dopotutto, dietro a tutte quelle sue strambe teorie antropologiche e scientifiche c’era una magnifica donna che cercava solo un po’ di serenità.
    E ora ne aveva le prove.
    Tornò a dormire soddisfatto. Aveva compiuto il suo dovere.
    Non era saltato in aria con il suo frigorifero per niente.

    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:28
     
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  4. Cris.Tag
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    Autore: Kew08
    Titolo: Can you feel the love tonight?
    Pairing: B&B
    Rating: Per tutti
    Summary: It's enough for this restless warrior just to be with you… (A questo guerriero senza forze basta stare con te).
    Disclaimer: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX. Prendo in prestito alcuni versi di “Can you feel the love tonight di Elton John”, nella versione originale e in quella adattata per il film “Il Re Leone”.

    Can you feel the love tonight?

    Sorridendo, Bones si alzò dalla poltrona per spegnere la televisione mentre sullo schermo scorrevano i titoli di coda del film appena terminato.
    Tornando alla poltrona guardò Booth, la testa reclinata sul guanciale, la bocca semiaperta da cui usciva un suono lieve ma inequivocabile.
    L’agente federale Seeley Booth stava decisamente russando.
    Bones era sicura che se gliel’avesse detto lui avrebbe negato fino allo spasimo.
    Avvicinò ancora un po’ di più la poltrona al letto e, sedendosi, rimase ad osservarlo.
    In quella posizione la pelle del collo era esposta. I graffi e gli ematomi sul viso contribuivano a dargli un’apparenza fragile contraddetta dalla struttura solida del corpo, dai lineamenti decisi del volto.
    Pensò che in quel momento l’aspetto di Booth rifletteva il suo modo di essere.
    La sua forza, la sua dolcezza, il suo coraggio, la sua fragilità.
    Le ricordava uno di quegli eroi epici delle cui gesta aveva letto tanti anni prima, uno di quei cavalieri che aveva conosciuto tra le righe di pagine e pagine e che quel giorno si era trovata davanti, in carne ed ossa, arrivato a salvarla a cavallo di un destriero buffo e moderno, armato di pistola anziché di spada. Un forte cavaliere a cui faceva male persino ridere.
    Tutto quello che era successo quel giorno sembrava, stranamente, già lontano anni luce, eppure la stanchezza che sentiva ne era prova evidente.
    Si curvò verso il materasso, per rilassare i muscoli del collo e delle spalle e chiudere gli occhi, solo per qualche minuto, ma si addormentò quasi subito.
    Una calma resa nella fretta del giorno.
    Fu così che la trovò Booth, svegliandosi con una sensazione di solletico al braccio dolorante sfiorato dai capelli di lei.
    Allungò con un po’ di sforzo una mano per accarezzarle i capelli e lei si voltò leggermente, il suo respiro che adesso gli riscaldava il braccio.
    Quella sera il modo in cui lo aveva guardato aveva sopito il suo senso di colpa per averla messa inconsapevolmente in una situazione di grave pericolo.
    Per un attimo si era sentito davvero un eroe.
    Un eroe tutto rotto.
    Stanco.
    Senza forze.
    Ma l’aveva ancora accanto. E questo gli bastava.
    Questo era tutto.
    Se ne era innamorato.
    Lo sentiva chiaramente, non aveva più dubbi.
    Riusciva a sentire l’amore, quella notte.
    Un senso di pace, una perfetta armonia.
    La capacità di sfuggire alle incertezze, di credere al meglio.
    Credere anche che lei potesse svegliarsi e guardarlo come se riuscisse a sentire come lui l’amore in quel momento incantato.
    Sospirò per quel desiderio e reclinò nuovamente la testa sul cuscino.
    “Booth…”.
    Sentendosi chiamare si risollevò e incontrò lo sguardo di lei che, ancora china sul materasso, aveva alzato la testa per guardarlo.
    “Bones… ti sei svegliata…”.

    There's a calm surrender to the rush of day, an enchanted moment, and it sees me through
    it's enough for this restless warrior just to be with you…

    Can you feel the love tonight? It is where we are.
    Can you feel the love tonight? How it's laid to rest.
    It's enough to make kings and vagabonds believe the very best.

    Can you feel the love tonight? The peace the evening brings.
    The world, for once, in perfect harmony with all its living things.

    Can you feel the love tonight? You needn't look too far.
    Stealing through the night's uncertainties, love is where they are.


    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:25
     
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  5. omelette73
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    Autore: Sweet_Violet
    Titolo: I'll be there.
    Pairing: B&B.
    Rating: PG-13.
    Summary: Intanto lui avrebbe continuato a proteggerla da chi voleva farle del male, sarebbe stato la sua ombra. Perchè lui è fatto così: ci sarebbe stato sempre per lei.
    Disclaimer: Bones non mi appartiene.


    I’ll be there.
    Ci sarò.

    Così aveva scritto Temperance Brennan al suo nuovo spasimante on line. Avevano deciso di incontrarsi a cena, dopo due settimane di conversazioni in chat. Era nervosa per quel nuovo incontro. L’aveva indirizzata Angela su quel sito di appuntamenti: all’inizio era stata un po’ scettica, ma poi aveva incontrato virtualmente David, un uomo simpatico, dolce e anche carino, almeno da quello che poteva vedere dalla foto che le aveva inviato.

    Sì, quell’appuntamento era una buona idea. Finalmente riuscì a convincere se stessa, un po’ meno invece gli altri. L’unica persona entusiasta per lei era Angela, mentre il resto del laboratorio aveva dei pregiudizi sugli incontri tra persone conosciute on line. Questo perché a volte non finivano bene: potevi uscire con un maniaco ed accorgertene troppo tardi. Ma lei aveva fatto le sue ricerche: era sicura di non uscire con un pazzo maniaco assassino.

    Dovette ricredersi quando cercarono di ucciderla proprio mentre andava a cena. Passato lo shock iniziale, cancellò David dalla lista dei sospetti, dato che al momento della sparatoria era ancora imbottigliato nel traffico. Il difficile fu convincere Booth del contrario.

    Era preoccupato per lei, si sentiva terribilmente in colpa per quello che le era accaduto, anche se non ne aveva alcun motivo. L’idea che quel pallone gonfiato l’avesse contattata su Internet per ucciderla al primo appuntamento lo faceva impazzire. Ovviamente sapeva che la storia non aveva senso: perché una persona per ucciderla avrebbe dovuto pianificare un appuntamento con lei, quando invece poteva farlo in qualsiasi momento?

    No, non era stato lui.

    Ma non gli andava giù che la sua Bones conoscesse altri uomini in quel modo così impersonale. Avrebbe dovuto portarla fuori più spesso, così poteva fare normalissimi incontri con persone dell’altro sesso.

    No, aspetta: portarla fuori a conoscere altri uomini? Ma era impazzito?

    Decise che avrebbe lasciato l’incarico ad Angela. Per lui questo era decisamente troppo. Gli dava fastidio che uscisse con altri uomini in generale, non solo con quelli virtuali. Ai suoi occhi Temperance era una donna brillante, unica e bellissima, una persona del genere era sprecata con uomini comuni ed insignificanti. E per Seeley Booth nessun uomo era al pari della bella antropologa.

    Decise che questi non erano affari suoi: che uscisse con chi voleva, anche con un pazzo squilibrato! Intanto lui avrebbe continuato a proteggerla da chi voleva farle del male, sarebbe stato la sua ombra. Perché lui era fatto così: ci sarebbe stato sempre per lei.

    I buoni propositi di Booth saltarono letteralmente in aria insieme al frigorifero di Bones. Ora non poteva più proteggerla e dovette cedere la sua custodia all’agente Jamie Kenton. Si fidava di lui, credeva di averla lasciata in buone mani. Ma presto si accorse di aver fatto un terribile errore.

    Si era sentita in colpa per l’esplosione, doveva esserci lei al posto di Booth, in fondo quello era il suo frigorifero e la bomba era destinata a lei. Così decise di non farlo preoccupare troppo e gli promise che non si sarebbe mai allontanata da Kenton e non avrebbe fatto gesti sconsiderati. Voleva fidarsi di lui. L’aveva promesso a Booth. Ma quando si ritrovò la pistola dell’agente puntata contro di lei, capì che era finita dritta nella tela del ragno.

    Doveva fare presto. Non poteva lasciare che quel bastardo la uccidesse. Al solo pensiero su come l’avrebbe uccisa, si sentiva mancare il respiro. No, doveva farcela, non poteva finire tutto così.

    Quindi doveva morire. Sembrava non avesse scelta. Booth era in ospedale, perciò non l’avrebbe visto spuntare da dietro una colonna con la pistola puntata verso Kenton. Nessuno l’avrebbe salvata. Lui le avrebbe sparato in fronte, poi cavato gli occhi con una chiave ed infine data in pasto a dei cani randagi, tutto questo perché era brava nel suo lavoro e stava arrivando alla verità. Di lei alla fine sarebbero rimaste solo le ossa. Ironico vero?

    Eccolo che si avvicina, la pistola puntata alla mia testa. Un colpo e sarà tutto finito. Smetterò di esistere.

    Il colpo partì, ma lei era ancora viva e ad accasciarsi fu Kenton. Alzò lo sguardo e lo vide, malmesso e sofferente. Non credeva ai suoi occhi: Booth era lì e l’aveva salvata. L’abbracciò convulsamente, anche se sapeva che gli stava causando dolore.

    Lui si era promesso che ci sarebbe sempre stato.

    Aveva mantenuto la sua promessa.

    In ospedale, Booth era tornato nel suo letto, mentre Temperance era vestita elegante ed era venuta a salutarlo: finalmente usciva a cena con David.

    Lui non voleva che se ne andasse, ma non poteva certamente impedirglielo. Quella sera era troppo bella per quell’uomo; anche con quel grosso cerotto che spiccava sulla fronte, era sempre stupenda. Un senso di vuoto lo invase quando lei lasciò la stanza. Sperava di distrarsi guardando la TV. Mentre faceva zapping tra i vari canali, trovò un vecchio film in bianco e nero, The Grapes of Wrath: una coppia si giurava amore eterno. La scena lo stava intristendo sempre più. Stava per cambiare canale quando la vide in piedi nella sua stanza. Temperance gli disse che aveva annullato la cena perché aveva ancora mal di testa, ma lui sapeva che lo aveva fatto per non lasciarlo solo. O forse apprezzava di più la sua compagnia che quella dell’uomo cibernetico.

    Lo sperava tanto.

    Si sedette accanto a lui ed insieme guardarono il resto del film.

    “I’ll be there” diceva il personaggio maschile del film.

    Ci sarò sempre per te

    Una promessa che aleggiava nell’aria. La loro promessa non detta, ma intessuta dal tempo, dalla voglia di stare insieme, dal continuo cercarsi. Temperance Brennan ancora non credeva nell’amore, ma credeva in un uomo, Seeley Booth. L’unico che era riuscito a penetrare quella corazza dura in cui si era rifugiata per proteggersi da dolore. L’unico che aveva intravisto chi era realmente e che era riuscito a metterle una mano sul cuore.

    I’ll be there.

    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:26
     
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  6. Cris.Tag
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    Autore: mary1983
    Titolo: Magic Moments
    Pairing: B&B.
    Rating: per tutti
    Disclaimer: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX.
    summary: Riposati mio cavaliere con la corazza d’ordinanza dell’FBI. Hai bisogno di una tregua!”

    Bones era passata a trovarlo in ospedale ed era semplicemente stupenda con quell’abito di raso che le lasciava scoperte le lunghe gambe. Booth deglutì. Non poteva certo negare che la sua partner fosse una splendida donna che poteva suscitare l’interesse di qualunque uomo, ma quel David proprio non gli andava a genio.
    Stavano discutendo della soluzione del caso quando il cellulare di Bones squillò.
    Brennan : “Sto arrivando!” appena riappese si voltò verso Booth e gli spiegò: “Era David finalmente andiamo a cena.”
    Booth “Avevo capito che non eri vestita così per me!” – perfetto! lei usciva a cena con un altro e lui non trovava di meglio da fare che del sarcasmo. Grande Seel- si disse
    Brennan “ Sicuro che non hai bisogno di nulla?” lo guardò per un attimo forse nella speranza di sentirsi chiedere di rimanere a fargli compagnia ed avere così la scusa per saltare il suo appuntamento. Non sapeva che le succedeva, forse, semplicemente, desiderava rimanere con Booth - in fondo mi ha salvato la vita- si disse.
    Booth “ Me la caverò! Credo che mi metterò a guardare un po’ di tv” le rispose con un sorriso forzato.
    Brennan “Ci vediamo domani!” sembrava delusa dalla sua risposta.
    Booth “Passa una buona serata!”
    Brennan “Grazie.”
    Mentre Brennan lasciava la sua stanza Booth continuò a saltellare da un canale all’altro della tv dandosi mentalmente dello stupido. Le aveva augurato di passare una bella serata e magari spassarsela pure con quel David. - Bravo bel lavoro, razza di idiota che non sei altro, buttala pure tra le braccia del primo venuto- si disse. Sorrise amaro: che cosa si aspettava? In fondo erano solo partner lavorativi ed era giusto che Brennan si facesse una vita al di fuori del suo amato lavoro. Certo immaginare la sua Bones mentre usciva a cena, si faceva toccare e baciare da un altro uomo era un pensiero intollerabile. L’idea lo colpì come un pugno in pieno stomaco: era terribilmente geloso di David o di chiunque altro uomo che si avvicinasse a Bones perché voleva essere lui l’uomo con cui rideva, con cui piangeva, con cui faceva l’amore… ecco l’aveva ammesso almeno con se stesso: voleva essere l’uomo con cui Bones avrebbe capito e accettato il fatto che c’era altro al di fuori del suo laboratorio e delle sue amate ossa.
    All’improvviso i suoi pensieri si infransero come bolle di sapone contro il viso familiare della sua partner che lo stava osservando timidamente in piedi al bordo del suo letto.
    Brennan “ Ho rimandato la cena. Ho ancora mal di testa!” gli disse. Lui represse un sorriso di compiacimento, forse non gli era del tutto indifferente. Booth “Possiamo vedere la tv se vuoi!”
    Brennan “Sicuro”. Si sedette sulla sedia vicino al bordo del letto vincendo la tentazione di appoggiare la testa sul braccio ferito di lui. Incapparono in un film romantico in bianco e nero che entrambi seguirono distrattamente godendo della reciproca compagnia. Sui titoli di coda Brennan si alzò “E’ meglio che vada, hai bisogno di riposare” Booth “Bones, ti prego, potresti restare ancora un altro poco, finchè non mi addormento? sai ultimamente soffro d’insonnia!”
    Brennan lo guardò e si avvicinò al bordo del letto dalla parte del braccio sano e gli fece cenno di spostarsi leggermente per farle posto. Booth spalancò gli occhi incredulo “Bones…” mormorò. Brennan gli mise due dita sulle labbra per farlo tacere. Brennan “Se vuoi che resti fino a che ti addormenti dovrò pur mettermi comoda!” gli disse poggiando la testa nell’incavo della sua spalla sana. “E poi non mi sembra di averti ringraziato come si deve per avermi salvato la vita! Rilassati ora!” aggiunse. Rimasero in silenzio ascoltando i loro cuori che battevano all’unisono.
    “Sai Bones, questo è fin’ora il miglior ringraziamento che abbia mai ricevuto!” le sussurò mentre sprofondava in un placido sonno.
    Brennan “Shhh dormi ora!” Riposati mio cavaliere con la corazza d’ordinanza dell’FBI. Hai bisogno di una tregua!” gli disse baciandolo dolcemente sulla fronte mentre anche i suoi occhi si arrendeva alla stanchezza.
    Booth si svegliò il mattino dopo con una strana sensazione di calore proveniente dal suo petto. Aprì lentamente gli occhi e ciò che vide lo lasciò senza fiato:nel letto accanto a lui c’era Bones che dormiva accoccolata contro il suo petto e un braccio appoggiato sul suo torace mentre il suo braccio le cingeva la vita. Rimase incantato ad osservarla mentre lei continuava a dormire, si riteneva fortunato ad avere una così splendida visione.
    -Se questo è il paradiso voglio rimanerci!” pensò Booth.
    “Buongiorno!” le disse lui quando vide che si stava svegliando.
    “Buongiorno!” ripose Brennan sorridendo dolcemente.
    Decisamente la sua convalescenza stava cominciando nel migliore dei modi.

    Edited by omelette73 - 20/7/2009, 09:27
     
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  7. omelette73
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    Scegliere diventa ogni volta più difficile. Grazie a tutte per aver partecipato, ma non mollate mi raccomando, voglio leggerne così tante anche per il prossimo round!!!
    grazie a tutte le autrici.
     
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  8. martina047
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    Ma sono tutte bellissime !!!! Come si fa a scegliere ?? :uhm: :uhm:
     
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  9. Cris.Tag
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    Mi accodo.
    Ogni volta è sempre più difficile scegliere ... ma mi raccomando, continuate a scrivere!!!
     
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  10. FrancyBB
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    bellissime!!!
     
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    Squintern

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    Belle tutte,ma ho la mia preferita.
     
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  12. Chemistry
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    Ormai attendo il lunedì impaziente per leggere tante Oneshot
    ed ogni volta sono una più bella dell'altra!
    Bravissime e continuate così ragazze :clap:
     
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  13. lotus in dream1927
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    Come sempre, tutte bravissime!
    Continuate così!
     
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12 replies since 13/7/2009, 08:08   692 views
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