BST Round 6: 1x21

Il reduce sulla tomba

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    Autore : Allanon9
    Titolo : Amici
    Pairings : B&B
    Rating : Per tutti
    Frase simbolica : “L’antropologia spiega lo scoppio delle guerre con l’aumento della popolazione maschile sotto i vent’anni.”
    Desclamair: Bones non mi appartiene.


    Amici.


    Seeley Booth era seduto sui gradini del Lincoln Memorial .
    Da quella posizione poteva vedere tutta la città illuminata. Da poco era tramontato il sole su quella giornata intensa ed angosciante.
    Il funerale di Devon Marshall, l’abbraccio tra la signora Marshall e la signora Kent, la sorpresa di Bones nel vedere quel gesto di solidarietà umana e, soprattutto, la confessione che aveva fatto alla sua partner.
    Odiava quello che aveva dovuto fare quando era un cecchino dell’esercito: ammazzare uomini!
    Ma uccidere qualcuno sotto gli occhi della propria famiglia era per lui la cosa più riprovevole di tutte.
    Il gesto di conforto di Bones, quella mano appoggiata sul suo braccio, era più di quello che si aspettasse da lei e gli aveva fatto oltre che piacere anche un gran bene a livello emotivo.
    Quell’incredibile donna aveva in qualche modo alleviato la sua pena con quel semplice gesto.
    Si sporse all’indietro verso la sagoma della statua di Lincoln. Si sentiva un po’ in colpa per essersi lasciato trasportare dalle sue emozioni e non essere stato obbiettivo per la maggior parte del caso, Bones aveva avuto ragione a farglielo notare. Ma lui era così dannatamente orgoglioso del suo istinto e del suo modo di vedere le cose che non l’aveva scoltata.
    Si stava impelagando in un territorio minato? Sì,con tutta probabilità. Bones era troppo razionale per lui, riusciva a separare benissimo la ragione dai sentimenti , mentre lui non né era affatto capace.
    Tutta la storia dal ritrovamento del cadavere di Devon Marshall sulla tomba di Kent fino alla scoperta che Kent era morto per fuoco amico,lo aveva straziato.
    Vedere il corpo di quel povero soldato sul tavolo di acciaio del Jeffersonian l’aveva sconvolto. Lui era un agente dell’ FBI,avrebbe dovuto essere capace di estraniarsi ma aveva fallito.
    Era immerso nella contemplazione del cielo sulla sua testa,quando gli squillò il cellulare. Guardò il display e vide che era Bones che lo chiamava.
    “Ciao.” Rispose semplicemente.
    “Ciao Booth,ti va di mangiare qualcosa da Sid?” gli chiese lei.
    “Bones io…Ok,ci vediamo lì o vuoi che ti venga a prendere?” si decise a risponderle.
    “Io sono già qui. Ti aspetto.” E riattaccò.
    -Ti aspetto.- gli aveva detto, era vero? Lo aspettava?
    Alzò scuotendo la testa e rise di sé stesso. Bones bastava a sé stessa, non aveva bisogno né di lui né di nessuno.
    Ma si sbagliava di grosso e dentro di sé lo sapeva. Tutti abbiamo bisogno degli altri, lui più di tutti.
    Si sentiva solo molto spesso.
    Arrivò dopo un quarto d’ora al ristorante ed entrando la vide seduta al bancone che parlava con Sid.
    “Hei.” Disse lei vedendolo.
    “Hei.” Rispose lui sedendosi accanto a lei e facendo un cenno di saluto a Sid.
    “Ciao Booth,vi porto subito la cena.” Disse Sid allontanandosi.
    “Come va?” gli chiese lei sorseggiando il suo vino.
    “Bene.” Rispose lui, abbassando gli occhi sulle sue mani intrecciate.
    “Sono contenta.”
    Lui la guardò con quei suoi intensi occhi castani velati di malinconia.
    A Brennan si smorzò il respiro per l’intensità di quello sguardo. Il cuore cominciò a batterle più forte, come le succedeva sempre quando la guardava così.
    “Booth mi dispiace per ieri.” Cominciò lei a disagio,non era brava in queste cose.
    “Ieri?” chiese lui guardandola senza capire.
    “Sì, quando ho detto che l’antropologia spiega lo scoppio delle guerre con l’aumento della popolazione maschile sotto i vent’anni.”
    Lui sorrise tristemente.
    “Non fa nulla Bones,ho capito quello che volevi dire.”
    Lei gli sorrise sollevata . “Davvero?”
    Lui rise,un suono basso e profondo che le diede i brividi.
    “No, ma apprezzo le tue scuse.”
    Gli occhi di lei erano scintillanti sotto le luci del locale e lui trovava difficile non guardarli.
    Lei gli mise una mano sopra il braccio e lui sentì il calore che sprigionava attraverso il tessuto leggero della sua camicia bianca.
    “Grazie Bones.” Disse semplicemente non staccando ancora gli occhi da quelli di lei.
    Brennan, per un momento, sembrò capace di leggere i snetimenti che animavano quegli occhi e sorrise.
    “Siamo partner ricordi? Dare equivale a ricevere,me lo ha insegnata il migliore.” Gli rispose .
    Lui sorrise, la malinconia attenuata dal calore di quel contatto, come nel pomeriggio al cimitero.
    Sid arrivò con la cena e il momento passò.
    Avevano imparato entrambi una cosa non erano più solo partner, erano amici.

    Edited by omelette73 - 27/7/2009, 09:20
     
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12 replies since 20/7/2009, 07:54   658 views
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