BST Round 6: 1x21

Il reduce sulla tomba

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Cris.Tag
        Like  
     
    .

    User deleted


    Autore: Omelette73
    Titolo: S.U.V. (Semplicemente Una Verità)
    Pairing: B&B.
    Rating: per tutti
    Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono.
    Summary: Ma Booth è diverso, non è ‘la maggior parte’ di nulla.

    S.U.V. (Semplicemente Una Verità)

    Quando accetti il suo invito ti dici che lo fai perché è una cosa da partner, perché la conversazione che avete avuto qualche giorno prima al cimitero ha creato tra voi una strana atmosfera, di quelle a cui non sai dare un nome, ma che senti, nonostante la tua incapacità a gestire la maggior parte dei tuoi rapporti umani.
    Ma Booth è diverso, non è ‘la maggior parte’ di nulla.
    Avevi ripetuto le parole di Angela dentro di te come un mantra, mentre lo avevi visto crollare al tuo fianco, perso in uno dei tanti incubi che dovevano sconvolgere le sue notti e che rendono così importante per lui il proprio lavoro, la sua espiazione.
    Parlo di esserci per lui, ti aveva detto l’Angela nella tua testa mentre ti sedevi accanto al tuo partner e gli facevi capire che eri disposta ad ascoltarlo e che, con il tempo, sarebbe riuscito a parlare di ciò che tanto lo angosciava.
    Anche un semplice gesto è abbastanza, ti eri ripetuta mentre la tua mano sfiorava il suo braccio e lo guardavi sprofondare sempre di più in quei tristi ricordi.
    Non immaginavi che veder piangere quell’uomo ti avrebbe fatto un effetto tanto devastante, ma persino una persona così socialmente impacciata come te capisce che il momento che stavate vivendo era un altro importante mattone nella costruzione di quella strana eppur solida casa che stava diventando il vostro rapporto.
    E il giorno dopo ne hai la conferma, quando lui ti telefona invitandoti per quella domenica ad un picnic in giardino a casa del suo amico Hank Lutrell, il giudice che hai conosciuto durante il caso, il suo vecchio compagno d’armi, l’uomo che si è fatto male. Ricordi le parole di Booth che ti hanno fatto arricciare il naso per l’aggressività insita in esse, non ti è piaciuto affatto il suo tono in quella circostanza!
    Persino tu hai capito che era arrabbiato.

    Il suono del campanello ti distoglie dai tuoi pensieri, apri la porta e te lo trovi di fronte, jeans e maglietta grigia, con indosso uno di quei suoi smaglianti sorrisi a cui non riesci a non rispondere.
    “Sei pronta Bones?” ti chiede battendo le mani per farti fretta.
    Lo saluti con un sorriso e attraversi il salotto per recuperare una giacca leggera e la borsa che hai lasciato sul divano e senti la sua presenza alle tue spalle.
    “Andiamo Bones, siamo in ritardo” dice appoggiandoti la mano sulla schiena e spingendoti gentilmente, ma inesorabilmente verso la porta.
    “Certo non è colpa mia se lo siamo. Sei tu che ti sei presentato con mezz’ora di ritardo” puntualizzi mentre percepisci il calore di quella mano attraverso la maglietta sottile.
    “Te l’ho detto Bones, Parker non voleva alzarsi questa mattina e ha fatto un sacco di storie prima che riuscissi a riaccompagnarlo da Rebecca” si giustifica lui e tu non puoi ribattere, quando c’è di mezzo Parker, lui vince sempre
    “Ho chiamato Hank comunque, ha detto di non preoccuparsi per il ritardo, che è una cosa assolutamente informale e che non vedono l’ora che arriviamo.”
    “Lo vedi spesso? Il tuo amico Hank intendo?” gli domandi mentre salite sul SUV di Booth e lui lo avvia immettendosi nel traffico.
    “Non quanto vorrei. Abbiamo entrambi vite molto impegnate” dice lui con uno strano tono di voce.
    Lo guardi per un attimo.
    “E’ una di quelle volte in cui cerchi di evitare un argomento dandomi una risposta che pensi mi soddisfi?” gli chiedi apertamente.
    Lui ti guarda e ti lancia uno di quei suoi sorrisi assassini
    “Stai diventando brava Bones. Comincio a temere di aver creato un mostro!” dice tornando a posare lo sguardo sulla strada.
    “Sei un presuntuoso” gli lanci di rimando “e tengo a precisare che, per quanto la cosa possa sorprenderti, sono il prodotto della fecondazione dell’ovulo da parte di uno spermatozoo di Max e Christine Brennan, non una tua creatura!”
    Ride alla tua uscita e non capisci bene perché, visto che non voleva essere una battuta, ma la semplice constatazione di un fatto naturale ed assodato.
    Restate qualche momento in silenzio, ma non è una quiete dominata dall’imbarazzo, così lanciandogli uno sguardo obliquo decidi di domandarglielo:
    “Perché mi hai invitata a venire a casa del giudice Lutrell? Pensavo non ti facesse piacere rendermi partecipe della tua vita”
    Ti guarda con sguardo genuinamente sorpreso “Non è vero, Bones. Tu fai già parte della mia vita!” protesta.
    “È una bella frase Booth e sebbene abbia l’istinto di ringraziarti, i fatti mi dimostrano che quello che hai detto non è vero” lo dici con calma, guardando il suo profilo, noti che il muscolo massetere sulla sua mascella si contrae appena.
    Si volta a guardati per un attimo prima di riportare gli occhi sulla strada.
    “Finiremo per fare un incidente un giorno di questi se continuiamo a tirare fuori simili argomenti mentre guido” ti fa notare lui e, in un certo senso, intuisci che ha ragione, quel SUV è stato muto spettatore di molte delle vostre stravaganti conversazioni.
    “E pensi che questo incidente avverrà prima o dopo che io abbia ottenuto una risposta?” gli chiedi con un sorriso sulle labbra, ti guarda di nuovo e sorride a sua volta. La sua mascella ha smesso di contrarsi nervosamente, ma lui decide di inforcare gli occhiali da sole, nonostante il sole sia abbastanza alto nel cielo da non colpire i suoi occhi ed infastidirlo mentre guida.
    Si sta forse nascondendo?
    “E’ precisamente per farti partecipe della mia vita che ti ho invitata” la risposta ti coglie di sorpresa.
    È una di quella rare e logiche osservazioni che tira fuori come un gatto dal cilindro... o forse era un coniglio... non ricordi, lasciandoti completamente spiazzata.
    Ti agiti appena sul sedile tirando leggermente la cintura di sicurezza che improvvisamente senti essere troppo stretta.
    “Nervosa, Bones?” ti chiede lanciandoti un’occhiata divertita. Per un attimo pensi di dirgli la verità e di rispondergli che, sì, ti ha resa nervosa. Perché non ti aspettavi una risposta tanto diretta e sincera e perché, nonostante tu non ne comprenda la ragione vuoi davvero far parte della sua vita, come lui fa parte della tua.
    Siete partner, è naturale che sia così. Le vostre vite saranno sempre legate l’una all’altra.
    Vi completate.
    La vostra stessa esistenza a volte dipende da quella dell’altro.
    Perché quindi sapere che lui vuole averti nella sua vita ti agita tanto?
    “Booth.”
    “Sì” dice lui continuando a lanciarti brevi e furtive occhiate.
    “Hai appena saltato la nostra uscita” dici tranquillamente indicando con il dito il cartello autostradale ormai alle vostre spalle.
    “Dannazione” impreca lui tornando a concentrarsi sulla guida “Ti avevo detto di non distrarmi!”
    “Non l’hai affatto detto!” protesti in tua difesa.
    “Era implicito, Bones. Ma tu, come al solito, non l’hai capito!”
    “Se tu ti esprimessi in maniera diretta e senza tanti giri di parole io non avrei problemi ad interpretare quello che dici.”
    “La prossima uscita è tra qualche chilometro... abbiamo allungato di parecchio la strada. Contenta?” ti dice sbuffando.
    “Sì” rispondi e non sai nemmeno come ti sia uscito quel monosillabo, ma ti accorgi che è vero.
    Sei contenta.
    E ti piace il suo SUV, anche se non te lo lascia mai guidare.
    Vi sorridete, rilassandovi sui comodi sedili.

    Edited by omelette73 - 27/7/2009, 09:22
     
    .
12 replies since 20/7/2009, 07:54   658 views
  Share  
.