BST Round 9: 2x09

Sepolti Vivi

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    Autore: Cris.Tag
    Titolo: Nuovi orizzonti
    Pairings : B&B
    Rating: per tutti
    Frase simbolica: Il messaggio è stato mandato a me. Io e lei ci conosciamo bene, lavoriamo insieme.
    Disclaimer: non mi appartiene niente, tutti i diritti vanno alla Fox.

    E’ finito tutto, eppure io non sono tranquillo.
    Sarei dovuto andare a New York con Cam per … non ricordo per quale motivo.
    Perché abbiamo una sorta di relazione? Ci stiamo divertendo, vero. È una bella donna, intelligente. E nessuno di noi due vuole che il rapporto cambi, cresca, evolva in qualcosa di ... va bene così, ci abbiamo già provato.
    Invece sono qui, sotto casa tua, Bones, ad aspettare che tu spenga la luce e che vada a dormire.
    Magari non riesci a farlo, magari hai paura.
    Ma come al solito tu non chiedi mai aiuto a nessuno.
    Lo sai che con me non è necessario? Mi basta un gesto, uno sguardo, e corro subito da te.
    Non mi stancherò mai di correre da te.

    Sei stata dimessa subito dall’ospedale, dopo i primi accertamenti.
    Quando sono venuto a prenderti stavi discutendo con i medici che avrebbero voluto tenerti in osservazione almeno una notte, vista la scarica elettrica che ti ha stordita.
    Avessi potuto li avresti stesi con un colpo di karate, ma non avendo molta forza te la sei cavata con le tue solite chiacchiere antropologiche.
    Persino Jack se n’è andato, ma ho incrociato Angela nel corridoio, sono sicuro che lei saprà prendersene cura.

    Sei rimasta zitta durante il tragitto in auto. Chissà a cosa stavi pensando. Forse al tizio che ti ha fatto tutto questo, forse ad un modo per venirne fuori. Forse non stavi pensando a niente.
    Hai preso le scale per salire, non hai voluto rinchiuderti nell’ascensore. Non hai obiettato al fatto che ti ho voluta seguire.
    Ti sei fermata sulla soglia di casa, sono convinto che per un attimo hai pensato di non poterla più rivedere.
    Mi hai fatto entrare per primo, hai respirato a fondo e poi hai mosso qualche passo verso il centro del tuo appartamento. Ti sei guardata intorno e poi hai aperto una finestra, dici che quella stanza odora di chiuso.
    Ti sei voltata a guardare la libreria, così carica di ricordi. Tu che sei così poco attaccata agli oggetti, sai bene in realtà quali siano i loro valori.
    Ci sono le foto della tua famiglia, prima che ti abbandonasse. Di te e di Angela … i tuoi libri, i tuoi manufatti.
    Ci sono un po’ anche io nella tua casa, nella tua vita?
    Sono nel tuo libro, hai scritto una dedica per me quindi … direi di sì.

    Mi hai detto di andare a casa, che ora stai bene e che non mi devo preoccupare per te.
    Hai esitato prima di chiudere la porta dietro di me, hai dato di nuovo la colpa all’aria viziata che c’è nel tuo appartamento e di quanto importante sia la buona aerazione di un locale per la salute di chi lo occupa. Tu lo chiami ossigeno, io la chiamo vita.
    Ma non so cosa diavolo mi stia passando per la testa in questo momento perché non riesco ad andarmene.
    Ho nelle gambe ancora quella corsa che ho fatto, nei polmoni l’aria che ho respirato quando sono arrivato da te, quando ho scavato nella terra e ho trovato la tua mano.
    E’ stato … è stato così … Dio, dammi la forza per non piangere, ti prego.
    Sento ancora la tua mano nella mia e … non so come, sono riuscito a tirarti fuori da tutta quella terra. So solo che ho voluto fortemente trovarti viva, non mi importava più di niente.
    C’eri solo tu nella mia testa, fra le mie braccia, dentro i miei occhi.
    Sei stata tu a riportarmi alla ragione, nel tuo solito modo di fare, ricordandomi di aiutare gli altri a tirare fuori Jack.
    E poi ti ho guardata come se fossi la cosa più preziosa al mondo.
    Ho sorriso e anche tu lo hai fatto.
    Poi la nostra risata ha preso consistenza, fino a quando non sono arrivati i soccorsi

    Non è passata che un’ora da che ti ho lasciata e già sento che vorrei chiamarti per sapere come stai.
    Suona il telefono, le luci nel tuo appartamento sono ancora accese. È il tuo nome quello che mi compare sullo schermo del cellulare. Per un attimo esito a rispondere, ripensando a quando ho sentito la voce del Becchino che mi diceva che ti aveva presa. Tu ed Hodgins nelle mani di quel rapitore senza scrupoli. Ho attivato la comunicazione e ho pronunciato il tuo nome.
    Non riesci a dormire, mi sarei stupito del contrario.
    Possiamo andare a fare due passi? Certo, dammi un secondo e salgo da te.
    Non chiedermi perché ci ho messo letteralmente un secondo, Bones.

    Sei silenziosa mentre cammini accanto a me.
    Guardi il cielo nero sopra di te mentre pensi. Non si vedono stelle da questo punto della città.
    Mi ascolti, come non hai fatto mai, guardandomi con quegli enormi occhi chiari.
    Immagino che tu abbia fatto forza anche ad Hodgins oltre che a te stessa.
    Gli hai inciso una gamba per permettere al sangue di defluire, altrimenti l’emorragia interna lo avrebbe ucciso dal dolore.
    I tecnici del laboratorio che stanno analizzando l’auto mi hanno spiegato che quello che avete compiuto per avere più aria è stato fondamentale.

    Mi chiedi silenzio, non ne vuoi parlare.
    Hai solo bisogno di compagnia perché la notte ti sembra più buia. Non è bastata la luce interna dell’auto a farti sentire meno sola, né la presenza di Hodgins.
    So che hai avuto paura o forse ne ho avuta più io.
    Sapevo che non ti saresti arresa.
    Sapevi che non mi sarei arreso.

    Siamo colleghi, puoi chiedermi quello che vuoi, Bones.
    No, le paure non sono irrazionali, è solo che dobbiamo imparare ad affrontarle. Certo, in due è meglio.
    Ho avuto fede in Dio.
    Siamo una buona squadra, se solo uno di noi non ci fosse stato, tu ed Hodgins sareste rimasti sepolti.

    Si è fatto tardi e ti riaccompagno a casa.
    Mi guardi negli occhi mentre me lo chiedi, il tono è diretto, uno di quelli che non ammette repliche.
    Non vuoi rimanere sola questa notte, anche se sai che non potrà accadere più nulla, anche se sai che domattina riaprirai gli occhi e sarai di nuovo nel tuo letto, nella tua camera, nella tua casa.

    Tu non puoi sapere di Cam e di quello che ci lega. Nemmeno io lo ricordo più.
    Mi sdraio accanto a te e lascio che tu ti metta comoda. Ti stringo fra le braccia e respiro il tuo profumo.
    Il mio cuore batte all’impazzata e so che anche il tuo sta facendo la stessa cosa, lo sento.
    C’è una strana forza che mi attira a te e non so di cosa si tratti.
    Non so resistere all’idea di baciarti e anche tu lo fai, ricambi la mia passione, la mia paura di non vederti più.
    Le tue labbra sono sulle mie, si mischiano alle lacrime.
    Dici che mi hai scritto un messaggio quando eri sepolta ma che ora non vuoi parlarne.
    Ti sfili la maglietta e lasci che ti veda.
    Tieni la luce accesa per favore, non voglio perdermi i tuoi occhi.
    Dici che ne hai abbastanza del buio.

    So solo che non vuoi dormire e nemmeno io lo voglio.
    Sarà una lunga notte, Bones.
    Voglio raggiungere nuovi orizzonti con te.

    Edited by omelette73 - 17/8/2009, 10:08
     
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9 replies since 10/8/2009, 07:33   573 views
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