BST Round 9: 2x09

Sepolti Vivi

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    Autore: Kew08
    Titolo: La collina dei ciliegi
    Pairing: B&B
    Rating: Per tutti
    Summary: Presto non ci sarebbe stato più niente contro cui lottare, lo sentiva. Presto ci sarebbe stato solo amore.
    Disclaimer: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX.

    La collina dei ciliegi

    Sgommando rumorosamente sull’asfalto, Seeley Booth si immise sulla strada e colpì con nervosismo il volante, facendo tintinnare più volte le chiavi appese poco più giù.
    Era arrabbiato.
    Arrabbiato da morire.
    Con se stesso. Perché era principalmente colpa sua se adesso si trovava in quella situazione.
    Se si era ritrovato a negarsi ciò che più desiderava.
    Dopo essere uscito con Bones dalla chiesa ed essere salito in macchina insieme a lei per riportarla a casa si era reso conto di non avere alcuna voglia di lasciarla sola e aveva cambiato totalmente tragitto, attirando verso di sé lo sguardo stupito e curioso di lei.
    “Dove stiamo andando?”, gli aveva chiesto, con un sorrisino.
    Lui si era limitato a restituirle il sorriso, mantenendosi misterioso.
    C’era voluto un po’ prima di arrivare a destinazione. Lungo la strada aveva sentito spesso gli occhi di lei su di sé e aveva sperimentato una sensazione di pura felicità.
    Dopo la paura di poterla perdere, il sollievo per averla ritrovata, la gratitudine verso quel suo Dio che li aveva salvati tutti, in lui c’era spazio solo per la felicità di averla ancora accanto.
    Le avrebbe detto che stava per scoppiare per quanto era felice, se solo non si fosse vergognato come un ladro e se solo non fosse stato sicuro che lei avrebbe minimizzato tutto con una delle sue solite osservazioni.
    Scoppiare dalla felicità è scientificamente impossibile, Booth”.
    La adorava, letteralmente.
    Ma quanto lo metteva in crisi!
    E forse era proprio quello uno dei molti motivi per cui l’adorava.
    Aveva cominciato a picchiettargli sul braccio e sulla spalla, impaziente di capire dove la stesse portando.
    Intanto attorno a loro il verde aumentava progressivamente, segno che erano sempre più vicini alla meta.
    Parcheggiando, dopo un po’, sul ciglio della strada, Booth era sceso per primo dalla macchina, seguito da lei.
    Avevano camminato poco, per poi ritrovarsi in un grande spiazzo collinare pieno di ciliegi.
    Il panorama, da lassù, era stupendo e il vento soffiava mite e tiepido.
    Bones si era guardata attorno, aveva respirato quell’aria profumata e poi si era voltata verso di lui.
    Booth aveva letto nei suoi occhi la consapevolezza del perché avesse voluto portarla lì.
    Per quel magnifico senso di libertà.
    Libertà.
    Mai come quel giorno Bones aveva chiaro il senso di quella parola.
    Mai come quel giorno aveva chiaro quanto fosse vitale essere liberi.
    Lo aveva guardato con gratitudine e con un sorriso si era seduta sull’erba, tirando profondi respiri, offrendo il viso al sole.
    Quando, subito dopo, Booth si era seduto al suo fianco, aveva appoggiato la testa sulla sua spalla, accogliendo con piacere il peso del suo braccio attorno alle spalle.
    Erano rimasti così per diverso tempo
    Quando il sole era calato si erano rimessi in viaggio per tornare in città. L’aveva portata a casa ed era salito anche lui a bere una birra.
    Il tempo era volato e si erano ritrovati a parlare di quella assurda giornata, di quella corsa contro il tempo e contro la paura, di Dio, della pessima qualità della birra, di mille altri argomenti, stupidi o importanti che fossero.
    Poi era successo.
    Se gli avessero chiesto come fosse arrivato a pochi centimetri dalle labbra di lei davvero non avrebbe saputo cosa rispondere.
    Sentiva i loro respiri mischiarsi, guardava quegli occhi chiari sgranati, incerti, voleva solo prenderla tra le braccia e baciarla fino a dimenticare tutto.
    Tutto.
    Ad esempio, l’essere stato così idiota da iniziare una relazione con un’altra donna pur sapendo di essere follemente, totalmente innamorato di Bones.
    C’era un’altra donna, sì.
    Una donna che non meritava di essere tradita, una donna a cui doveva onestà.
    Si era alzato di scatto dal divano ed era quasi scappato, farfugliando qualche stupida scusa poco verosimile.
    Aveva ancora marchiato nella mente il ricordo degli occhi delusi e sperduti di lei.
    Doveva averlo preso per un cretino.
    Lei non sapeva ancora di Cam. Lui non gliel’aveva voluto dire.
    Aveva troppa paura che qualcosa tra di loro cambiasse per colpa di quella relazione.
    Una relazione alla quale doveva porre fine.
    Per il suo bene, per il bene di Cam.
    Onestà.
    Rispetto.
    Erano parte di lui, non poteva dimenticarlo, anche se tutto, in quel momento, lo spingeva a farlo.
    Prima avrebbe dovuto parlare con Cam, con sincerità.
    Intanto, però, riusciva solo a pensare agli occhi di Bones, a come lo avevano guardato poco prima che se ne andasse da casa sua.
    C’era delusione in quegli occhi, sì.
    Confusione, anche.
    E bisogno.
    Bones aveva bisogno di lui in quel momento.
    Cosa diavolo stava facendo?
    Si diede mille volte dello stupido, lanciò un veloce sguardo allo specchietto retrovisore e si produsse in un’inversione ad U da ritiro immediato della patente.
    Gli ci vollero pochi minuti per tornare davanti alla porta della casa di Bones.
    Si attaccò al campanello suonando incessantemente finché lei non aprì.
    “Sei tornato”.
    “Per abbracciarti, Bones. Solo per abbracciarti”.
    Rimasero stretti tutta la notte, lui che la proteggeva dagli incubi, lottando contro se stesso in quell’ultima battaglia.
    Presto non ci sarebbe stato più niente contro cui lottare, lo sentiva.
    Presto ci sarebbe stato solo amore.

    Edited by omelette73 - 17/8/2009, 10:09
     
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9 replies since 10/8/2009, 07:33   573 views
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