BST Round 14 3x15

L’ultimo discepolo

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    Autore: Lathika
    Pairing: nessuno
    Rating: Per tutti
    Summary: Zach, era Zach l’apprendista di Gormogon.
    Disclaimer: I personaggi della serie televisiva Bones non mi appartengono. Sono di proprietà della Fox e di chi ne detiene i diritti.

    Il quaderno

    L’acqua scorreva lentamente riempiendo la vasca. Nuvole di vapore inondavano la stanza da bagno spargendo profumo per tutta la casa. Appoggiò il bicchiere di vino rosso sul bordo della vasca e si preparò ad entrare. Togliendosi quel vestito più adatto ad un cocktail presso un Golf Club esclusivo che ad un laboratorio forense, pensava che era proprio giunta ora di scrollarsi di dosso tutte le brutture e le tensioni degli ultimi giorni. Scivolò lentamente nella vasca piena di schiuma non prima di aver alzato il volume del piccolo stereo che stava suonando un disco di improvvisazioni Jazz accompagnati dalla calda voce di Dinah Washington.
    Fece un lungo sospiro e bevve un sorso di vino.
    Stava cercando di ripensare a tutto quello che era successo negli ultimi giorni. Non aveva neanche avuto il tempo di riprendersi dalla sorpresa per la finta morte di Booth, che si erano trovati di fronte ad una nuova vittima di Gormogon. Poi c’era stata l’esplosione nel laboratorio come diversivo per poter accedere alla cassaforte e rubare lo scheletro d’argento. Da tutto questo erano sorte le relative indagini che avevano portato solo squilibri e sospetti reciproci. Non le piaceva affatto il clima che si era creato nel suo staff ed il fatto che uno di loro o lei stessa potessero essere coinvolti in questo folle piano le era parso assurdo. Forse per questo stavolta si era fatta ingannare dal suo “sesto senso” cercando di allontanare l’aura di colpevolezza dalla sua squadra ed indirizzandola verso l’unico che in fondo era sempre fra i piedi ma non faceva parte della famiglia: Sweets.
    Le sembrava inconcepibile che uno di loro potesse essere il discepolo di Gormogon o addirittura Gormogon stesso. La Julian aveva insinuato che con la sua carica poteva avere accesso ai sistemi di sicurezza mettendola in cima alla lista dei sospettati. Ma la cosa era degenerata con quello che Booth e la Dottoressa Brennan le avevano detto riguardo ai sospetti su Hodgins da parte di Sweets ed ecco che anche lei si era ritrovata intrappolata in questo gioco perverso dell’”è stato…” gettando discredito sul giovane psicologo. Ma come una pulce nell’orecchio il nome di Hodgins le si era insinuato dentro e non aveva potuto fare a meno di trasalire quando si era ritrovata faccia a faccia con lui in laboratorio. Razionalmente aveva cercato di dirsi che è vero che il Dottor Jack Hodgins era un paranoico e chi meglio di lui conosceva le dinamiche che si muovevano nell’ambiente delle società segrete, ma sapeva che era anche un uomo fedele alla scienza, alla verità, al suo lavoro e al Jeffersonian.
    Ma con il passare del tempo la rete si era stretta attorno al suo team, prima con la scoperta che gli scheletri delle varie vittime venivano nascosti nel Limbo e poi quell’errore di valutazione di Zach che tanto aveva sconvolto la Dottoressa Brennan.
    Ma lei non aveva avuto neanche una minima avvisaglia di quello che stava per accadere.
    Veder arrivare Booth e Brennan in quella stanza di ospedale le aveva gelato il sangue nelle vene. Stava leggendo a Zach strane formule con sgabelli giapponesi e pesci grassi e all’improvviso ecco che si era ritrovata di fronte a colui che aveva creato tutto questo pandemonio. Era così sconvolta che non aveva potuto far altro che dire che questo non lo aveva proprio previsto ed era scappata via. In quel momento era l’unica cosa che voleva fare. Voleva scappare da quel clima pesante fatto di paure e sospetti, voleva scappare da quella notizia così sconvolgente.
    Zach, era Zach l’apprendista di Gormogon.
    Aveva probabilmente ucciso uno o più uomini e ne aveva mangiato la loro carne. Come era possibile tutto questo? Lui, che fino a quel momento considerava il cucciolo del clan, sempre così indifeso, così semplice tranne che per la sua logica ed intelligenza che non sempre lei, poliziotto nell’anima, era riuscita a cogliere.
    Poi era dovuta correre al laboratorio per dare la notizia ad Angela e al Dottor Hodgins. Vedere le loro facce sbigottite e poi addolorate l’aveva ulteriormente provata.
    E dopo erano arrivati l’uccisione di Gormogon e l’accordo fatto da Zach con Caroline Julian che gli avrebbe procurato un soggiorno a vita in un ospedale psichiatrico risparmiandogli la prigione.
    Ed infine si erano ritrovati tutti al laboratorio ognuno con il proprio sguardo perso di fronte alle cose che erano appartenute a Zach. Al diavolo era furiosa, come può un ragazzo così intelligente farsi abbindolare in quel modo! “Logica.”, aveva detto la Dottoressa Brennan, l’unica forse ad avere pieno accesso alla mente di Zach. Ma lei aveva preferito dare ragione alla Julian: Una personalità debole che si lascia sopraffare da una forte e quest’ultima ne trae vantaggio.
    Ognuno di loro era seduto a quel tavolo incolpandosi di quello che era successo. Perché alla fine era stato uno di loro, uno della famiglia e ciascuno si sentiva responsabile. La feriva tutto questo dolore ed era stata la rabbia a farle dire che in fondo Zach era un uomo adulto capace di intendere e di volere. La responsabilità era solo sua e doveva restare chiuso a vita per quello che aveva combinato. Erano parole dure è vero, ma il peso che sentiva nel cuore era insopportabile, e quello era il suo modo di reagire di fronte al dolore. Lei e la sua squadra erano rimasti un po’ assieme a contemplare quelli che erano gli effetti personali di Zach, oggetti irrimediabilmente legati ad ognuno di loro. La dottoressa Brennan si era allontanata visibilmente sconvolta. Per lei il colpo doveva essere particolarmente forte, visto l’attaccamento che aveva nei confronti di Zach. Booth le era corso appresso. Sicuramente aveva trovato la cosa giusta da dire visto che poco dopo erano tornati, anche se lei con gli occhi arrossati e lui con un’espressione abbattuta.
    Aveva circondato con lo sguardo quella che ormai considerava la sua famiglia e aveva annunciato che tutti loro avevano bisogno di una settimana di ferie per riprendersi da questa brutta avventura.
    Lei aveva deciso di andarsene a New York a fare incetta di musical a Broadway, nella speranza di ritrovare l’energia adatta a ricompattare la sua squadra. Sarebbe stata dura. Superare il dolore, ricreare l’equilibrio e la fiducia reciproca avrebbe richiesto tempo e tanta pazienza e lei doveva essere pronta a tenere il timone di questa nave alla deriva.
    Il disco aveva smesso di suonare già da un po’ di tempo, il bicchiere giaceva vuoto sul bordo della vasca e l’acqua si era raffreddata. Decise che era ora di uscire. Indossò il suo accappatoio color panna e si diresse in camera da letto. Nella borsa appoggiata sul letto prese il biglietto aereo che aveva comprato poco prima, un pacchetto di sigarette e quel quaderno blu con le formule di Zach che era rimasto lì dentro. Arrotolò con cura il quaderno dopo avergli dato un’ultima occhiata e lo ripose nell’ultimo cassetto della scrivania dove erano custoditi i suoi ricordi più cari. Il libro di Zach trovò posto accanto al portasale a forma di gattino.
    “Buona fortuna, Zacharoni”, disse Camille Saroyan chiudendo il cassetto, il volto rigato dalle lacrime.

    Edited by omelette73 - 21/9/2009, 08:52
     
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7 replies since 14/9/2009, 07:54   812 views
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