BST Round 14 3x15

L’ultimo discepolo

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    Autore: Allanon9
    Titolo della one-shot: Cuori spezzati.
    Pairings: B&B
    Rating: Per tutti
    Frase simbolica: “Anche tu mi tradirai.” “No, non lo farò.”
    Desclamair: Bones non mi appartiene.

    Temperance teneva la testa ancora appoggiata sulla spalla di Booth, gli occhi chiusi e un terribile vuoto nel petto.
    Zack, il suo caro Zack, era stato l’apprendista di Gormogon e loro non se n’erano accorti, lei non se n’era accorta.
    Un immenso senso di colpa la invase.
    Zack era stato il suo grad student, il suo pupillo. La sua preziosa intelligenza aveva permesso, a lei e Booth, di lavorare più liberamente sul campo. Di lui si fidava ciecamente e l’aveva tradita.
    Una lacrima silenziosa le scese lungo la guancia. Anche Zack, come Booth e come i suoi genitori. Con rabbia si asciugò gli occhi, sollevandosi di scatto e sorprendendo Booth, che trasalì.
    “Bones...” le sussurrò deglutendo forte.
    “Sto bene Booth, non ti preoccupare. Mi accompagneresti a casa?” gli chiese alzandosi e cominciando a scendere le scale.
    “Bones, forse se ne parlassimo...” continuò lui, seguendola mentre scendeva.
    “Non c’è nulla di cui parlare Booth. Supererò anche questa. Ora Zack sarà curato come si deve e…”
    Non finì la frase, le braccia di Booth la circondarono da dietro, calde e protettive.
    “Mi dispiace Bones, per tutto.” Le sussurò all’orecchio, la voce resa roca dall’emozione.
    Lei chiuse gli occhi beandosi di quella calda sensazione di benessere che le procurava stare fra le braccia di Booth. Non l’aveva più toccato da quando i paramedici avevano separato le loro mani intrecciate al prontosoccorso due settimane prima.
    Quel pensiero la spinse a respingerlo.
    “Non è colpa tua Booth.”
    Il giovane rimase un attimo fermo sulle scale, le braccia lungo i fianchi, sconfitto.
    Quindi ripreso il controllo di sé la seguì.
    La lasciò sotto il portone di casa, si rendeva conto che Brennan aveva bisogno di tempo e spazio per metabolizzare tutti gli eventi che si erano succeduti in quegli ultimi giorni.
    Salita a casa, Temperance si fece una doccia calda e i suoi muscoli si rilassarono; si preparò una tazza di tè e si accoccolò sul divano.
    Le due persone più importanti per lei, dopo i membri della sua famiglia, l’avevano crudelmente tradita.
    Ricordò la conversazione avuta con Booth qualche mese addietro: Anche tu mi tradirai.
    Gli aveva detto lei, tra un bicchierino di whisky e l’altro. Lui aveva scosso la testa e l’aveva rassicurata: No, non lo farò.
    Ed invece era accaduto.
    Aveva finto la sua morte e non l’aveva avvertita, lasciandola sola ad affrontare un nuovo grande dolore.
    Certo molta responsabilità spettava a Sweets, il loro psicologo, ma questo non toglieva che la rabbia che aveva provata nel vederlo vivo e vegeto, in quel cimitero, aveva superato di gran lunga la gioia.
    Non l’aveva abbracciato, non gli aveva detto quanto fosse felice di vederlo sano e salvo anzi, gli aveva dato un pugno così violento che, nonostante Booth fosse un uomo alto e forte, era volato a terra.
    E poi, prima che potesse riaversi dallo shock, ecco il tradimento di Zack.
    Un dolore sordo nel petto la colse. Il solo nominarlo la spezzava , simbolicamente almeno.
    Rilzò il mento e strinse le labbra. Basta, lei era la razionale Antropologa di fama mondiale Temperance Brennan e non avrebbe permesso che la delusione offuscasse il suo raziocinio.
    Sorrise debolmente.
    Sarebbe andata avanti anche senza Zack, sapeva di potercela fare e l’avrebbe fatto. Ma senza Booth?
    Non si soffermò a riflettere. Booth era vivo, non era necessario porsi questo quesito.

    Booth parcheggiò il Suv sotto casa e salì al suo appartamento.
    Silenzio. Questa era stata la sua vita in quei lunghi quindici giorni, silenzio e solitudine.
    Aveva dovuto guarire da solo, lontano da casa, senza il calore della presenza di suo figlio o di... Bones.
    Anche a lui faceva male il cuore.
    Non era riuscito a farle capire che nasconderle la sua guarigione era stata una priorità di qualcun altro,non la sua. Bones non aveva versato neanche una lacrima al suo funerale.
    Entrò nella doccia e sospirò al contatto dell’acqua calda che gli scorreva sul corpo.
    La ferita gli faceva un po’ male, ma non tanto quanto il cuore.
    Quando l’aveva vista al cimitero correre in suo aiuto era sicuro che... di cosa era sicuro? Che l’avrebbe abbracciato stretto? Che gli avrebbe detto cosa? Che era felice di vederlo, che lo amava e non poteva vivere senza di lui?
    In quei quindici maledetti giorni aveva sognato spesso di confessarle il suo amore e immaginava che lei, magari prendendolo un po’ in giro per il lato romantico del suo carattere, gli avrebbe detto in quel suo modo un po’ rude che lo ricambiava.
    Sogni. Sogni infranti su quel doloroso pugno che lei gli aveva sferrato sulla mascella.
    E poi Zack. Scoprire che era lui l’apprendista di quel bastardo li aveva sconvolti e addolorati.
    Sì, anche lui aveva sentito un forte dolore nello scoprirlo, si era affezionato e non poco a quello strambo ragazzo, in quei tre anni nel quale sì e no, si erano scambiati una trentita di parole.
    Non poteva dimenticare che, in quel primo strambo Natale,passato chiuso con i suoi Squint al Jeffersonian, lui gli aveva regalato il suo Robot per darlo a Parker.
    Oh Dio, avrebbe dovuto parlare con quel ragazzo al suo ritorno dall’Iraq.
    Lui sapeva come ci si sentiva dopo aver visto tutto quel dolore e quella morte. Eppure era stato troppo preso da lei, dal convincerla a tornare con lui sul campo.
    Chiuse l’acqua e si stese ancora gocciolante sul letto, troppo esausto anche per asciugarsi.
    Basta Seeley, troverai il modo per rimediare, lo fai sempre.
    Disse a sé stesso.
    “Solo che no so come fare.” Sussurrò alla stanza vuota, scivolando nel sonno.

    Quella notte entrambi dormirono male e fecero sogni pieni di rimpianti.
    All’alba Temperance si disse che, se voleva andare avanti, doveva mettere il cuore in una scatola.
    Invece Booth pensò che forse, se avesse cercato di aprire di più il suo cuore, un giorno avrebbe distrutto la corazza che avvolgeva la sua partner.

    Edited by omelette73 - 21/9/2009, 08:53
     
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7 replies since 14/9/2009, 07:54   812 views
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