3x13 "The verdict in the story"

Vengo alle mie solite perplessità: ma adesso che i sospetti dell'omicidio di Kirby sono stati su gettati su Brennan che succede? Nulla? E Max che fine fa?
E il fatto che B&B dicono che Sweets non sarà più il loro terapista è relativo soltanto a quei giorni perchè non possono lavorare insieme come partners oppure è proprio finita la terapia? Perchè sennò che motivo avrebbe Sweets per mettere la scusa del libro solo per continuarli a vedere se la terapisa non fosse finita e avessero continuato le loro solite sedute?

Però a questo punto è sorto anche a me lo stesso dubbio di Xhio: hanno provato che sia Brennan che suo padre possono aver benissimo commesso l'omicidio,e quindi riescono a scamparsela,però in qualche modo il caso dovrà pur essere risolto. Un colpevole dovranno trovarlo,no?

É pieno il mondo di casi non risolti.

Beh...non è un pensiero molto confortante!

Scusatemi se intervengo sulle questioni procedurali sollevate da alcune di voi. Il sistema giuridico statunitense è molto differente dal nostro, infatti, negli USA non vige il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale e, come si è visto in tantissimi films e telefims, è decisione della pubblica accusa portare un'indagine al processo in aula oppure no, e questo viene fatto solo dopo una serie di valutazioni (inoltre, è difussissimo il cosiddetto "patteggiamento" anche nel processo penale), che tengono conto della probabilità del successo o dell'insuccesso, avendo come riferimento anche il costo economico. Per cui, se un processo si è risolto con un'assoluzione, molte volte, non se ne apre uno successivo per questioni d'opportunità e d'economia. Le ragioni di questo sistema, oltre a rispondere alla mentalità pragmatica tipica degli USA, ha anche precise ragioni storiche e culturali. L'origine del sistema penale sia inglese che statunitense è d'origine privatistica (la nostra è invece pubblicistica) e questo si evidenzia, ad esempio, nell'assoluta parità tra accusa e difesa.
Inoltre, non ho visto l'episodio, ma da quanto ne avete scritto mi sembra probabile, che la scelta della difesa sia stata quella di suscitare nella giuria il cosiddetto "ragionevole dubbio", ossia, i giurati devono essere veramente convinti della natura delle prove e della loro fondatezza per poter condannare l'imputato. Se la soglia del ragionevole dubbio non è superata, l'unico esito possibile è l'assoluzione. D'altronde già nell'antico diritto romano vigeva il principio in dubio pro reo, che può essere alla base del "ragionevole dubbio", ossia, il sistema giuridico di fronte alla possibilità che un innocente venga condannato ingiustamente, accetta e fa propria l'ipotesi di un colpevole libero.
Sempre negli USA è da ricordare che, se una persona, sottoposta a processo, è stata assolta per un qualsiasi motivo, non può più subire un secondo processo per la medesima imputazione. Spero d'essere stata utile, ci sarebbero tante altre considerazioni da fare (ad esempio la questione del rapporto tra la giustizia legale e la giustizia in senso morale), ma non vi preoccupate, mi fermo qui.